Il colosso dei rifiuti Solter Srl perde due volte al Tar. Ma Città Metropolitana di Milano gli rilascia nuovi permessi per costruire la discarica nelle Cave di Casorezzo e Busto Garolfo. I sindaci: “Siamo stati abbandonati, ma lotteremo anche da soli”
BUSTO GAROLFO-CASOREZZO (MILANO) – “Un tempismo e una modalità che superano l’incredibile. Città Metropolitana di Milano ha ancora una volta rinnovato le autorizzazioni per il progetto di discarica di rifiuti speciali nel Parco del Roccolo”. Comincia così la nota firmata dai sindaci: Susanna Biondi (Busto Garolfo) e Pierluca Oldani (Casorezzo), assieme agli agricoltori, al presidente del Parco (il sindaco di Canegrate, Matteo Modica), al presidente Legambiente Lombardia Barbara Meggetto e al presidente del Comitato antidiscarica Eleonora Bonecchi.
Schiaffo al territorio
Il fatto, in sé, ha del surreale. Due sentenze del Tar (giugno 2021 e maggio 2022) hanno annullato le autorizzazioni di ‘Solter Srl’. Ma oggi la ex Provincia di Milano rinnova i permessi al colosso dei rifiuti e abbandona i Comuni al loro destino. Uno schiaffo – fisico e morale – contro un intero territorio, lasciato solo a combattere.
Città Metropolitana senza vergogna
“Con il solito incredibile tempismo che la contraddistingue (solo su questo, per il resto i tempi sono spesso biblici) Città Metropolitana di Milano ha di nuovo rilasciato le ‘rinnovate’ autorizzazioni per il progetto di discarica di rifiuti speciali”, scrivono sindaci e comitati. Che aggiongono: “Proprio mentre Regione Lombardia approva il nuovo Piano Cave, che trasforma le Cave di Casorezzo e Busto Garolfo in ‘cava di recupero’, prevedendo cosi che i Comuni e il Parco siano chiamati a esprimersi sui progetti”.
Tempismo sospetto
Invece Città Metropolitana neppure questo ha fatto, proseguendo “per la sua strada senza informarci o darci la possibilità di qualsiasi intervento”. E così a tempo di record un’importante istituzione pubblica s’inchina al colosso dei rifiuti ‘Solter Srl’. E gli concede per l’ennesima volta le autorizzazioni “in brevissimo tempo e senza rivedere, secondo un modus operandi che definire superficiale è poco, atti vecchi ormai di 7 anni”. Non solo “Senza tenere in alcun conto i cambiamenti normativi e senza rimettere in discussione un progetto che prevedeva per ben 210.000 tonnellate proprio i rifiuti esclusi dalla sentenza”.
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I sindaci: “Ci hanno lasciati soli”
Segue chiosa dura ma realista. “A parole, tutti si dicono contrari alla discarica, ma i fatti dimostrano l’esatto contrario e, come sempre, ci troviamo da soli a difendere il nostro territorio. Noi comunque andremo avanti e impugneremo anche questa autorizzazione”.