Tragedia a Parabiago, nel Milanese. Un giovane africano, a causa di un acceso diverbio, pugnala ripetutamente una signora di 68 anni e il figlio 33enne, che lo avevano accolto in casa. I Carabinieri di Legnano lo arrestano e trovano sotto il suo letto hashish, cocaina e un set di coltelli

3 GENNAIO 2016

di Lorenzo Rotella

PARABIAGO (MILANO) – Un cittadino marocchino di 20 anni, arrestato nella notte tra il 23 e il 24 dicembre e che ora si trova nel carcere di Busto Arsizio, è accusato di tentato omicidio nei confronti di un uomo 33enne e della madre 68enne, i quali avevano deciso di ospitarlo nella propria abitazione in via Santa Maria durante le festività natalizie, poiché il ragazzo era senza dimora e disoccupato.

Il precedente

Madre e figlio avevano deciso di accogliere nella loro dimora il giovane marocchino, per potergli dare una sistemazione in vista delle vacanze natalizie. Dopo diverso tempo, però, i residenti del quartiere si erano resi conto che la convivenza fra i tre soggetti non era tutta rose e fiori. Già nelle prime ore del mattino di venerdì 23 dicembre, infatti, alcuni passanti sono stati testimoni involontari di un acceso diverbio tra il giovane proprietario della casa e e il ragazzo africano: sono volate parole di fuoco, mentre il tono di voce aumentava man mano che il 33enne si allontanava dal cancelletto d’ingresso della villetta in via Santa Maria, col marocchino che continuava a inveire verso l’uomo. E dati i tragici eventi che si sarebbero consumati nelle ore notturne, l’episodio non è da sottovalutare.

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I fatti

E’ accaduto tutto in un breve lasso di tempo e si è concluso nelle prime ore di sabato 24 dicembre. Il giovane marocchino, in preda a un’autentica furia omicidia e, secondo alcune indiscrezioni, sotto qualche effetto di stupefacente, ha afferrato un coltello da cucina e si è avventato sul membro più giovane della famiglia per colpirlo quindici volte. Poi ha afferrato un pestacarne e ha percosso ulteriormente l’uomo, prima di aggredire anche l’anziana madre prendendola in pieno volto con l’utensile. Ad accorgersi del trambusto sono stati alcuni clienti del bar situato a una ventina di metri dall’abitazione. Non appena hanno visto la donna coperta di sangue in volto scendere in strada e chiamare aiuto, hanno immediatamente avvisato i soccorsi e le forze dell’ordine.

I soccorsi

Sul posto sono giunte così un’ambulanza, due volanti della Compagnia dei Carabinieri di Legnano e, poco dopo, una camionetta per poter arrestare il giovane e trasportarlo poi nel carcere di Busto Arsizio. Le operazioni, però, si sono rivelate più difficili del previsto. Dopo qualche ora di sopralluogo e analisi, si pensava che il giovane fosse fuggito via dal luogo del tentato delitto. Invece è stato ritrovato sotto il letto della propria stanza, con anche diverse buste di cocaina e hashish e tre coltelli. Madre e figlio, dopo le prime cure sul posto, sono stati ricoverati in due strutture ospedaliere differenti: lei a Castellanza, lui a Legnano. Per il giovane marocchino ci sarà invece un iter legislativo da seguire, poiché le accuse nei suoi confronti sono pesanti: lesioni gravissime inferte a due persone e tentato omicidio.

I dubbi

In questa storia c’è però qualcosa che non torna. Una famiglia che si prepara ad accogliere una terza persona nella loro abitazione dovrebbe perlomeno conoscere chi fa entrare dalla propria porta. Ma qui si entra comunque nel campo delle supposizioni, e questi sono soltanto i dubbi di una storia che, a Parabiago, non accade tutti i giorni. In caso di ulteriori risvolti circa i protagonisti di questa terribile vicenda, seguiranno aggiornamenti.