Arconate (Milano): alle 2 di notte un testimone ha visto alcune persone, armate di bombolette e con il giubbotto di Casa Pound, vicino all’opera realizzata dall’artista Rouge. Il sindaco: “Vigliacchi, denunceremo tutto ai Carabinieri”
24 DICEMBRE 2017
ARCONATE (MILANO) – Ci risiamo. Per la seconda volta un gruppo di estremisti di destra ha deturpato il murales antifascista realizzato dall’artista Simone Rossoni (nome d’arte: ‘Rouge’) ad Arconate, nel Milanese. L’atto vandalico si è consumato nella notte tra il 23 e il 24 dicembre. Il messaggio originario del murales recitava: “C’erano le cascine, i partigiani e il fascismo. Le cascine e i partigiani ci sono ancora”. I vandali hanno modificato la scritta ideata dall’artista: “C’erano le cascine, i partigiani e il fascismo. Le cascine e i fascisti ci sono ancora”.
Il precedente
L’opera era stata commissionata dall’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Andrea Colombo, e inaugurata lo scorso 25 aprile alla presenza di autorità militari, civili e religiose. Proprio in quell’occasione, nella notte precedente la cerimonia pubblica, ignoti deturparono con le bombolette spray l’opera di ‘Rouge’. Inequivocabile la scritta ritrovata sul murales: “Duce, l’Italia ha bisogno di una mano, non di un pugno”. Dopo lo sconcerto iniziale e contrariamente a quanto deciso in un primo momento, a sorpresa il sindaco di Arconate decise di non annullare l’inaugurazione e di denunciare con forza l’accaduto.
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Il testimone oculare
All’epoca le indagini delle forze dell’ordine si concentrarono sui gruppi locali di estrema destra, ma l’assenza di testimoni oculari e di filmati resero pressoché impossibile l’identificazione dei responsabili. Questa volta, però, un ragazzo di Arconate ha assistito all’atto vandalico, e ha visto alle 2 di notte un gruppo di persone armate di bombolette, con il giubbotto di Casa Pound, vicino al murales di ‘Rouge’.
Il sindaco duro: “Vigliacchi, denunceremo tutto”.
Dura la reazione del primo cittadino arconatese: “Non so nemmeno come definire persone del genere. Sono dei vigliacchi e naturalmente denunceremo tutto ai Carabinieri”.
Il blitz a Castano Primo
Contemporaneamente, sempre nella notte tra il 23 e il 24 dicembre, sulla superstrada che porta a Malpensa è stato affisso uno striscione contro il sindaco di Castano Primo, Giuseppe Pignatiello. “Protocollo grande menzogna, Pignatiello vergogna”, è la scritta che è stata dipinta su un lenzuolo bianco, con il simbolo di Casa Pound. Difficile che si tratti di una coincidenza: l’ipotesi più probabile è che si sia trattato di un vero e proprio blitz del gruppo di estrema destra nel territorio dell’Altomilanese.