I Carabinieri sequestrano i telefoni cellulari degli amici che erano con lui: inchiesta in corso sulla morte del rumeno Ionut Negruser, ‘Iona’ per gli amici. Il 13enne di Arconate, giovane calciatore del Gs Arconatese, sapeva nuotare perfettamente ma, una volta tuffatosi nel canale Villoresi, avrebbe avuto un malore. Da ciò il tentativo di un amico di salvargli la vita. Invano, perché Iona ha battuto la testa e ha perso i sensi
25 AGOSTO 2016
BUSTO GAROLFO (MILANO) – L’ultima volta viene visto, il pomeriggio di mercoledì 24 agosto, in piazza Libertà ad Arconate. Poi, assieme a tre amici, si dirige lungo il percorso ciclo-pedonale che costeggia il canale Villoresi. Ma da quella passeggiata Ionut Negruser, ‘Iona’ per gli amici, atleta della locale squadra di calcio, non tornerà più. Il suo corpo viene ripescato nel canale Villoresi, in fin di vita, tra Busto Garolfo e Parabiago. Morirà durante il trasporto all’ospedale di Legnano.
I fatti
Secondo le testimonianze di amici e conoscenti, Iona sa nuotare alla perfezione. Per questo nessuno trova strano che, assieme ai suoi amici, decida di fare un tuffo nel canale. Poi, all’improvviso, succede qualcosa: il 13enne, di origine rumena e residente ad Arconate, accusa una sorta di malore. Tanto da richiamare l’attenzione degli amici, uno dei quali lo raggiunge e lo bracca, cercando di riportarlo a riva. A questo punto avverrebbe la tragedia, perché Iona batterebbe la testa e il suo corpo verrebbe trascinato via dalla corrente. Inutili i tentativi degli amici di metterlo in salvo.
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L’allarme
Immediato viene lanciato l’allarme e cominciano le ricerche. Il punto in cui Iona si è tuffato è ad Arconate, all’altezza dell’area pic-nic. Il suo corpo viene recuperato alcuni chilometri più avanti, tra Busto Garolfo e Parabiago. I soccorsi sono già pronti, ma sia la corsa all’ospedale sia le operazioni dei sanitari per rianimare il giovane arconatese risultano inutili: Iona muore durante il trasporto al nosocomio di Legnano.
Le indagini
I Carabinieri, in queste ore, stanno cercando di ricostruire l’esatta dinamica degli eventi, senza escludere nessuna pista. Al punto da sequestrare i telefoni cellulari degli amici di Iona, proprio per capire quali erano i rapporti tra loro e quali messaggi si erano scambiati negli ultimi giorni.