Albanese irregolare si presenta al pronto soccorso dell’ospedale Fornaroli di Magenta ubriaco, Lamenta non si sa quali disturbi e pretende di essere curato. Poi però non gradisce il trattamento di medici e infermieri, minacciandoli e sfogando infine la sua rabbia contro l’arredamento di un ambulatorio, distruggendo a calci una porta e danneggiando altri mobili. Arrestato dai Carabinieri, sarà processato per direttissima. Rischia l’espulsione
17 AGOSTO 2016
MAGENTA (MILANO) – Si presenta al pronto soccorso dell’ospedale Fornaroli di Magenta, secondo i racconti leggermente ubriaco, ma comunque lucido e cosciente. Lamenta non si sa quali disturbi e pretende di essere curato. Poi però non gradisce il trattamento di medici e infermieri, minacciandoli e sfogando infine la sua rabbia contro l’arredamento di un ambulatorio, distruggendo a calci una porta e danneggiando altri mobili.
I fatti
I fatti accadono la scorsa notte. Il personale medico, dopo aver constatato l’impossibilità sia di procedere alle cure sia di calmare l’uomo, decidono di chiamare i Carabinieri, che giungono al Fornaroli in pochi minuti. Il soggetto viene prima identificato e poi arrestato: si tratta un albanese di 27 anni, P.E., che vive in Italia da clandestino. Scatta così l’arresto. Ora sarà processato per direttissima e risponderà delle accuse di minacce e danneggiamento aggravato.
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L’incredibile dichiarazione
Ai militari, poco prima delle manette, avrebbe detto: “I medici non mi hanno accolto bene e non mi hanno curato bene”. Non sappiamo se il 27enne volesse un tappeto rosso, una dama di compagnia o cos’altro. Di certo, qualunque fossero le sue rimostranze, spaccare a calci il pronto soccorso non sembra la cosa più intelligente da fare. Oggi P.E. rischia l’espulsione dall’Italia.