Elezioni 25 settembre, ecco chi sono i 9 candidati del nostro territorio alla Camera e al Senato. Ma chi di loro può davvero vincere? Ritratti, analisi e retroscena in vista del voto
ALTOMILANESE – Alle elezioni politiche del 25 settembre 2022 prendono parte anche 9 candidati del nostro territorio. Qualcuno è già di sicuro di tornare in parlamento, qualcuno lotta per ottenere una vittoria storica, qualcuno crede nei miracoli e qualcuno corre per testimonianza.
Elezioni 25 settembre
La legge elettorale italiana prevede che un terzo del parlamento sia eletto con il sistema maggioritario. E dalle nostre parti i collegi sono considerati tutti di centrodestra: è ancora così? Questa è la domanda a cui nessuno sa rispondere, anche perché l’incognita sull’affluenza rende tutto più complicato, previsioni finali comprese.
I 9 CANDIDATI DEL TERRITORIO
Sara Battinelli (Pd)
La sfida del sindaco di Inveruno, Sara Bettinelli (Pd) è di quelle difficili. E’ candidata per un seggio alla Camera dei deputati nel collegio uninominale del Legnanese, da sempre una roccaforte del centrodestra. Non a caso il suo competitor principale è Laura Ravetto (ex Forza Italia, poi passata alla Lega): deputato uscente cui è stato garantito il ritorno in parlamento. Ma Bettinelli – primo cittadino da 8 anni e attualmente consigliere di Città Metropolitana – intende provare a rovinare la festa alla candidata di Salvini. Da settimane sta girando il territorio allo scopo di invertire un risultato che appare già scritto. La sua campagna elettorale è senza sosta. Riuscirà a fare il miracolo? Nel 2014, in piccolo, le riuscì nella sua Inveruno, quando vinse le Comunali e spodestò l’amministrazione di centrodestra dopo 20 anni di dominio ininterrotto. Questa volta è più complicato, ma in politica nulla è mai scontato.
Sara Mastronicola e Domenico Finiguerra (Unione Popolare)
Entrambi sono candidati al Senato. Lei, Sara Mastronicola (già segretario di Rifondazione Comunista a Magenta) corre nel collegio di Cologno Monzese; lui, Domenico Finiguerra (sindaco di Cassinetta), corre come capolista nel proporzionale Lombardia 02. Vengono tutte due dalla sinistra radicale, anche se Finiguerra si è concentrato sui temi dell’ambiente: nel 2019 fu candidato con Europa Verde alle elezioni europee. Nessuno dei due ha chance di vittoria, perché la neonata formazione di Luigi De Magistris (Unione Popolare) è destinata a non superare lo sbarramento del 3% e si corre per testimonianza. Ma la politica è anche questo: lottare per un’idea pur sapendo che perderai. Il problema di Finiguerra, però, è un altro: la sua maggioranza a Cassinetta neppure sapeva della candidatura e non l’ha presa bene, al punto da mettere in crisi l’amministrazione. Si rischiano le elezioni anticipate.
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Massimo Garavaglia e Fabrizio Cecchetti (Lega)
Dovevano tornare a Roma per scelta politica di Matteo Salvini e della Lega. Così sono stati candidati in posizioni blindate. Il vicecapogruppo alla Camera, Fabrizio Cecchetti, correrà per un posto da deputato come capolista nel proporzionale Lombardia 01 (in Brianza), mentre il ministro del Turismo Massimo Garavaglia (già sindaco di Marcallo e già assessore regionale al Bilancio) sarà capolista al Senato in Piemente 02 (Novara e dintorni). Entrambi, ancora prima del voto, sono già certi di essere eletti. E le ragioni sono tutte politiche: Cecchetti è un fedelissimo di Salvini, mentre Garavaglia (esponente assieme a Giancarlo Giorgetti della cosiddetta ala governista) è considerato una risorsa importante nel caso in cui il centrodestra dovesse vincere le elezioni. Apprezzato dal premier Mario Draghi per competenza e moderazione, Garavaglia potrebbe essere chiamato a ricoprire un ministero importante.
Riccardo Olgiati (Movimento 5 Stelle)
Sarà dura per Riccardo Olgiati tornare in parlamento. Il deputato uscente del Movimento 5 Stelle, residente a Legnano, è candidato nel collegio uninominale della Camera Lombardia 05 (in Brianza) e anche nel proporzionale Lombardia 01. Nel collegio brianzolo non ha speranza. La sua unica chance è il proporzionale. Olgiati è al terzo posto, ma il primo è Giuseppe Conte (che potrebbe essere eletto altrove), liberando il seggio per Stefania Mammì (inserita in seconda posizione). Se e solo se il M5s dovesse fare un risultato importante nel nostro territorio (almeno a doppia cifra), allora Olgiati potrebbe essere rieletto. Gli ultimi sondaggi non sono granché incoraggianti: i grillini sono stimati intorno al 24% al Sud e nelle isole, ma al Nord non andrebbero oltre l’8-9%. La strenua difesa del reddito di cittadinanza, del resto, ha fatto del M5s un partito sempre più meridionalista.
Andrea Sfondrini (Azione-Italia Viva)
Corre per testimonianza senza possibilità di successo, perché è candidato alla Camera nel collegio uninominale Lombardia 05 e non ha altre candidature nel proporzionale. Il Terzo Polo – l’alleanza tra Azione di Carlo Calenda e Italia Viva di Matteo Renzi – non ha chance di vincere sui collegi, ma Andrea Sfondrini (referente territoriale dei centristi e consigliere comunale ad Abbiategrasso) ha preso l’impegno elettorale molto seriamente: appuntamenti, incontri, banchetti e propaganda sui social. L’obiettivo è chiaro: non tanto vincere una battaglia personale, ma portare il Terzo Polo a un risultato lusinghiero. Lo scopo di Azione e Italia Viva, del resto, è quello di raggiungere la doppia cifra, togliendo voti al centrodestra. E al Nord (dove i centristi sono più forti) non si può fallire. Solo così si può impedire a Giorgia Meloni di avere la maggioranza assoluta dei seggi e diventare premier, spianando la strada al Draghi bis.
Lucrezia Mantovani e Umberto Maerna (Fratelli d’Italia)
Tutti si aspettavano la candidatura di suo padre, l’ex senatore Mario Mantovani (prima berlusconiano, poi passato con Fratelli d’Italia), il quale dopo 7 anni e mezzo di vicende giudiziarie è stato dichiarato innocente dai tribunali. Invece, per ragioni che ancora non sono chiarissime, i capi romani di FdI hanno deciso di puntare sulla figlia di Mantovani, Lucrezia. Diventata deputato un po’ per caso nel 2019, oggi viene blindata nel collegio di Cologno Monzese e in 4 posti del proporzionale della Camera: 2 in Lombardia e 2 in Puglia. Non rischia nulla ed è già sicura della rielezione. Curioso che un dirigente storico della destra lombarda, Umberto Maerna, debba invece sperare in un buon risultato di FdI anche al Nord, perché è candidato soltanto nel proporzionale Lombardia o2 della Camera in seconda posizione. Certamente eleggibile, ma non blindato.