Elezioni Magenta, l’intervista al primo cittadino Chiara Calati: “Non sono il sindaco per tutte le stagioni”

di Ersilio Mattioni

MAGENTA (MILANO) – Se Luca Del Gobbo dice che sta riflettendo sulla sua candidatura a sindaco, lei, Chiara Calati, risponde che è tutto da vedere. E se un partito della coalizione, Forza Italia, fa le bizze sul progetto Novaceta, il primo cittadino non si scompone e fa notare che, continuando così, vincerà la sinistra. Come dire, poi nessuno si lamenti. Chi la conosce bene sa che Calati ha tanti difetti ma due grandi pregi: l’autocontrollo e una natura combattiva. E se qualcuno pensa di metterla da parte, sappia che l’impresa non sarà facile.

Sindaco Calati, perché le acque sono così agitate nel centrodestra a 6 mesi dalle elezioni comunali?

“Bella domanda. Io resto la meno politica di tutti e il mio unico obiettivo è portare a termine alcune grandi partite. L’ultima è quella su Novaceta”.

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Già, ma in giunta i due assessori di Forza Italia, Laura Cattaneo e Patrizia Morani, si sono astenuti. E pure il gruppo di Del Gobbo, Magenta Popolare, parla di scarsa condivisione del progetto. Ha fatto tutto da sola, mettendo i partiti davanti al fatto compiuto?

“Ma per carità. Ne parliamo da 3 mesi e prima di portare in giunta l’atto preliminare (non il progetto vero e proprio), abbiamo discusso il tema in una riunione di maggioranza”.

E allora perché tutte queste resistenze da parte della coalizione?

“Fatico a capirlo. La Lega è stata d’accordo, avendo studiato le carte. Cosa che potevano fare tutti. Se questi distinguo servono per approfondire la questione, d’accordo, nessun problema. Però non possiamo perdere altro tempo”.

In che senso?

“Nel senso che siamo di fronte a un bivio. Novaceta, i fondi regionali e quelli del Pnrr, i cantieri aperti e i lavori in corso saranno il nostro biglietto da visita: se tutte queste cose si tradurranno in realtà, allora possiamo rivincere. Se no…”

Se no?

“Diciamo che il centrodestra potrebbe dare l’impressione di essere litigioso e di non saper lavorare in squadra. Ma così consegneremmo la città alla sinistra”.

Lei parla come un sindaco uscente che sarà ricandidato. Ma settimana scorsa Del Gobbo ha dichiarato al nostro giornale che i partiti del centrodestra gli hanno chiesto di tornare e che lui ci sta pensando. Dunque?

“Finché Luca non dice quali siano le sue intenzioni, è difficile ragionare. E mi pare che neppure lui abbia le idee così chiare”.

E se Del Gobbo decidesse che si vuole ricandidare?

“Allora si aprirebbe una trattativa. Cosa vuole fare il centrodestra? Come? Con chi? Ripeto: senza l’unità si perde, al di là del candidato. L’ho detto anche ai vertici provinciali dei partiti, che sono stati d’accordo”.

Sta dicendo che ci potrebbe essere un cambio in corsa del candidato sindaco e un’intesa tra lei e Del Gobbo per il futuro? Oppure che lei si candiderà in ogni caso, con o senza centrodestra?

“Non lo so. Sono valutazioni ancora da svolgere”.

Per Del Gobbo lei ha perso un’occasione. E’ così?

“Ho commesso qualche errore, che oggi con più esperienza non rifarei. Ma in realtà io non ho ancora capito perché c’è stato il distacco tra me e Luca, che è un amico e una persona che stimo”.

Non sembra intenzionata a tirarsi indietro?

“Direi di no. Anzi, quando le cose si fanno complesse, viene fuori la mia anima da combattente. Comunque andrà, ci tengo a dire una cosa”.

Quale?

“Lavorerò per la città fino all’ultimo giorno. Non sarò il sindaco che si fa scappare l’occasione del Pnrr né che lascia le cose a metà. Farò la mia parte con lealtà e impegno. Mi auguro che anche gli altri facciano lo stesso”.