Intervista a Stefano Zancanaro, ex sindaco di Vittuone: “Deluso dagli amici”

13 DICEMBRE 2020

di Francesca Ceriani

VITTUONE (MILANO) – A sei mesi e mezzo dal crollo della sua giunta, l’ex sindaco leghista Stefano Zancanaro si racconta ai microfoni di ‘Libera Stampa l’Altomilanese’. Lo abbiamo incontrato lunedì 7 dicembre, nel suo studio di via Villoresi.

Zancanaro, partiamo dalla situazione attuale: si aspettava la vittoria di Laura Bonfadini alle elezioni del 20 settembre scorso? E come giudica l’attuale amministrazione?

 “Sinceramente non mi aspettavo vincesse Bonfadini. E’ difficile dare un giudizio ora, è troppo presto: al momento stanno finendo quello che io ho iniziato. Stimo molto l’assessore Enrico Bodini: è una persona preparata. Sono solo stranito dal fatto che la giunta non abbia ancora attuato il nostro piano telecamere, che è già pronto, e che non abbia accelerato per la sistemazione del tetto di Villa Venini, per cui avevamo stanziato 250.000 euro. Spero solo non lascino indietro i nostri progetti solo perché la mia giunta era di un colore politico diverso: sarebbe una mancanza di rispetto verso i vittuonesi”.

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Come ha vissuto la sconfitta della Lega alle Comunali di settembre?

“Non ho vissuto la campagna elettorale in prima persona, per scelta mia. Non me la sono sentita: sono rimasto molto deluso, da tutti. In molti mi chiedevano di ricandidarmi, ma non ho voluto. Ho supportato la Lega, ovviamente, ma secondo me ha pagato l’alleanza con gli ex del Movimento 5 stelle e per questo ha perso”.

 Cos’ha portato, secondo lei, alla caduta della sua giunta?

“Sono stati fatti una serie di errori, da parte di tutti, anche da parte mia, sin dall’inizio. Io ho sicuramente sbagliato ad accettare l’ingresso di Enzo Tenti in giunta. Gli altri, invece, hanno commesso l’errore di non capire che stavamo lavorando, per il bene di Vittuone”.

In molti l’hanno accusata di non essere un vero leader: avrebbe dovuto essere più duro con i suoi, dopo le prime avvisaglie che qualcosa non andava?

 “Essere duri non serve a nulla e non porta risultati. Si viene solo temuti. Avrei forse dovuto gestire meglio le singole situazioni, affrontando i problemi”.

Com’è stato il periodo con Tenti in giunta?

“All’inizio è andata bene. Poi, a causa del suo carattere, il rapporto si è incrinato. Sinceramente lo credevo più capace e preparato, invece a volte diceva delle cose che non stavano in piedi. Miglio ha pagato lo scotto di averlo in lista. Alla fine, comunque, mi sono stufato: non possono esserci due galli nello stesso pollaio”.

Come ha affrontato la prima ondata del virus?

Sono ancora traumatizzato: sono stato da solo ad affrontarlo. Devo ringraziare la Polizia locale e la Protezione civile, che si sono fatti in quattro. Non sapevamo come comportarci, non c’erano linee guida. Avevamo paura, anche perché Vittuone è stato tra i paesi più colpiti. Il Comune era vuoto, sono stato lasciato da solo”.

Cosa l’ha delusa di più?

“Ho fatto il sindaco non per interessi personali, ma per il bene del paese. Non sono stato capito. Non volevo fare carriera. Mi hanno deluso gli amici: ho sicuramente fatto errori, ma mi sarei aspettato più vicinanza da chi credevo fosse un amico. Invece mi hanno trattato a pesci in faccia e sono stati proprio loro a darmi il colpo di grazia”.

Continuerà a fare politica?

“Se l’esperienza da sindaco, che è stata fantastica e gratificante, fosse finita bene, forse sarei andato avanti. Ma ora non ci penso proprio: sono sereno e non ho rimpianti. Mi dispiace solo per i cittadini, che avrebbero voluto mi ricandidassi, e probabilmente avrei anche rivinto. E mi dispiace non aver portato a termine i progetti che avevamo in cantiere”