A Inveruno, nel Milanese, brutta ‘gatta da pelare’ per la giunta Pd del sindaco Sara Bettinelli, in carica dal 2014. Enel bussa alla porta del Comune e chiede di pagare 300 pali della luce, installati su richiesta dell’allora amministrazione Pdl nel 2011. Peccato che nessuno abbia mai saldato il conto

4 APRILE 2017

di Francesco Colombo

INVERUNO (MILANO) – Il Comune compra 300 pali Enel, ma non paga il conto. Siamo a Inveruno, nel Milanese, dove un altro scandalo – l’ennesimo – chiama in causa la ‘vecchia’ amministrazione di centrodestra, guidata dall’ex sindaco Maria Grazia Crotti. In questi giorni, infatti, è emerso un nuovo caso, che riguarda l’illuminazione pubblica e, più nello specifico, l’operazione di acquisto dei pali.

I fatti

La giunta Pd del sindaco Sara Bettinelli, eletta nel 2014, tratta con Enel Sole. E la società dell’energia comunica al Comune il preventivo per l’acquisizione dei lampioni: 125.000 euro più Iva per 1.500 pali, che diventeranno proprietà dell’ente. “Quando abbiamo letto questo preventivo – dichiara il primo cittadino – ci siamo stupiti e poi arrabbiati con Enel. E’ una cifra alta, eccessiva rispetto alle quotazioni di altri Comuni che stanno portando avanti la medesima operazione”. In base alle valutazioni fatte da Enel per gli altri paesi, infatti, la cifra che sindaco e giunta si aspettavano era di circa 60-65.000 euro, ben lontana dai 125.000 più Iva proposta da Enel.

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L’amara scoperta

Ma a svelare l’arcano è la stessa Enel, che fa sapere all’amministrazione una verità sconcertante: nel 2011 l’allora vicesindaco Luigino Garavaglia (Forza Italia), con una lettera firmata di suo pugno, chiedeva ad Enel la riqualificazione di 300 corpi illuminanti. Ebbene, quell’operazione non è mai stata pagata e non si sa perché. Quindi oggi l’amministrazione attuale, per comprare i 1.500 lampioni, si trova a pagare qualcosa come 80 euro a palo al posto dei ‘canonici’ 40 euro. Praticamente il doppio, e questo perché il Comune non ha mai pagato i lavori del 2011.

Le indagini

Si indaga. Ma è difficile trovare una spiegazione rispetto a quanto accaduto. “Non sappiamo – ammette Bettinelli – perché la ‘vecchia’ amministrazione non abbia proceduto con il pagamento, sta di fatto che c’è una lettera firmata direttamente dall’ex vicesindaco. E tanto per cambiare, oggi ci troviamo noi a pagare per vicende che non ci riguardano”. Chiosa legittima, alla quale però dovrebbe seguire qualche risposta da parte di chi, all’epoca, amministrava la città.