In carcere Fabio Rizzi, presidente della Commissione Sanità. Maroni sotto assedio: chieste dimissioni giunta

16 FEBBRAIO 2016

di Redazione

MILANO – Chieste le dimissioni della giunta lombarda da parte di Pd e Movimento 5 Stelle dopo il nuovo terremoto sulla sanità, a poco più di 3 mesi dall’arresto dell’ex vicegovernatore e assessore alla Salute Mario Mantovani (finito in carcere, oggi ai domiciliari, assieme al suo assistente e a un funzionario del Provveditorato opere pubbliche: 15 in totale gli indagati). Stavolta sotto custodia sono finite 22 persone (9 in carcere, 7 agli arresti domiciliari e 5 con obbligo di dimora), questa mattina all’alba, per mano dei carabinieri del Comando Provinciale di Milano in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare dal Gip del Tribunale di Monza. Sono indagate a vario titolo per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, alla turbativa d’asta e al riciclaggio di denaro.

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L’elenco dei 23 indagati, 22 dei quali sottoposti a misure di custodia in carcere, agli arresti domiciliari o con obbligo di dimora

Gare truccate e corruzione

L’indagine della Procura di Monza è denominata ‘Smile’ e riguarda l’operato di un gruppo di imprenditori accusato di aver corrotto funzionari pubblici nelle gare d’appalto in Lombardia, bandite dalle Asl, per la gestione esterna dei servizi odontoiatrici.

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Arrestato presidente Commissione Sanità (Lega)

Tra gli arrestati anche Fabio Rizzi (Lega Nord), stretto collaboratore del governatore Roberto Maroni, presidente della Commissione Sanità del Pirellone e autore della riforma lombarda approvata nel luglio 2015. In manette anche la moglie del politico leghista. Maroni, che non ha ancora rilasciato dichiarazioni, ha convocato l’unità di crisi. Tra gli arrestati (come anticipato dal quotidiano on line Affaritaliani.it) c’è anche l’imprenditrice Maria Paola Antonia Canegrati, un nome noto nel business dell’odontoiatria privata.

Maroni: “Sono molto incazzato”, Salvini: “Chi sbaglia via dalla Lega”

Il governatore Maroni ha prima chiamato a raccolta la maggioranza (capigruppo e capi delle delegazioni dei partiti in giunta), poi è intervenuto in consiglio regionale: “Sono molto incazzato. Il mio primo sentimento è di stupore e di grande delusione se le accuse dovessero essere confermate”. Il governatore ha annunciato “una commissione ispettiva” e “un piano straordinario sulla corretta applicazione delle procedure, ospedale per ospedale, gara per gara. Non vogliamo coprire nessuno, ci costituiremo in giudizio, la Regione è infangata. Chiunque abbia sbagliato mi risponderà”. Duro anche il segretario del Carroccio Matteo Salvini: “Chi sbaglia davvero, non merita la Lega. Ma spero che le accuse si rivelino una bufala”. Per Raffaele Cattaneo (Ncd), presidente del parlamentino lombardo, “questo è un altro colpo alla credibilità del Consiglio”.

(Aggiornato in redazione alle 18.04 di martedì 16 febbraio 2016)