La Procura di Firenze indaga su Berlusconi e Dell’Utri come mandanti delle stragi di mafia. E Salvini, preoccupato dell’alleanza con Forza Italia, offende i magistrati. Ma le intercettazioni del boss Graviano sono almeno meritevoli di un approfondimento su una delle pagine più oscure della storia repubblicana

31 OTTOBRE 2017

di Redazione

FIRENZE – Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri sono di nuovo indagati come possibili mandanti occulti delle stragi di mafia del 1992 (nella quali morirono i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, assieme agli uomini delle loro scorte) e del 1993 (gli attentati ai monumenti artistici a Roma, Firenze e Milano).  La Procura di Firenze, titolare dell’inchiesta sulle stragi, già altre due volte aveva aperto un’inchiesta su Berlusconi (l’ultima fu archiviata nel 2011) e oggi ha ottenuto dal Gip la riapertura di quel fascicolo a carico dei due politici-imprenditori, dopo aver ricevuto da Palermo le intercettazioni dei colloqui in carcere del boss di ‘Cosa nostra’ Giuseppe Graviano, intercettazioni effettuate nell’ambito dell’inchiesta sulla trattativa Stato-mafia, che nell’ipotesi accusatoria servì proprio per far cessare la stagione delle bombe.

Le parole del boss Graviano

Il procuratore capo di Firenze, Giuseppe Creazzo, ha delegato alla polizia giudiziaria lo svolgimento di alcune verifiche. I nomi dell’ex premier e dell’ex senatore di Forza Italia Dell’Utri (in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa) compiano entrambi nelle intercettazioni di Graviano: “Lui (Berlusconi. ndr) voleva scendere, però in quel periodo c’erano i vecchi – dice il boss, in cella dal 1994 – e lui mi ha detto: ci vorrebbe una bella cosa”. E ancora: “Trent’anni fa, venticinque anni fa, mi sono seduto con te, giusto? Ti ho portato benessere. Poi mi è successa una disgrazia, mi arrestano, tu cominci a pugnalarmi. Per cosa? Per i soldi, perché ti rimangono i soldi”. Parole che il legale di Berlusconi, Nicolò Ghedini, ha bollato come “illazioni e notizie infamanti prima del voto”.

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L’ipotesi

Ma perché Berlusconi e Dell’Utri avrebbero commissionato le stragi mafiose? Una possibile ipotesi, interpretando le parole di Graviano, sarebbe il tentativo di destabilizzare la situazione politica, facendo definitivamente crollare il vecchio impianto dei partiti storici (nel 1992 già debilitato dalle inchieste di ‘Mani pulite’) e lanciando il progetto di Forza Italia, che in mezzo al disordine avrebbe costituito il nuovo punto di riferimento degli elettori moderati.

Salvini offende i magistrati

Intanto Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, pensa alle elezioni politiche del 2018 e non si preoccupa neppure di leggere le carte o di capire perché la Procura di Firenze indaga Berlusconi per mafia. Salvini, che punta a vincere le Politiche grazie all’alleanza con Forza Italia, liquida infatti l’inchiesta con parole di spregio nei confronti dei magistrati: “Ridicolo indagare Berlusconi per le stragi di mafia. Solito intervento politico di una parte della magistratura.”