Dopo la nostra intervista in diretta Facebook con l’ex barista Paolo Vallarella (GUARDA IL VIDEO), arriva la replica dei gestori magentini: “Per un titolare che non lo ha rispettato, ora finiamo nella gogna tutti”.

24 GENNAIO 2021

di Francesco Bagini

MAGENTA (MILANO) – Paolo Vallarella non è un ‘leone da tastiera’. Lo hanno capito le 3.000 persone che sabato 16 gennaio si sono sintonizzate sulla pagina Facebook di ‘Libera Stampa l’Altomilanese‘ per seguire in diretta la sua intervista (GUARDA LA VIDEO-INTERVISTA).

Un ‘tesoretto’ illegittimo

Il botta e risposta con il nostro direttore, Ersilio Mattioni, è durato 27 minuti. Vallarella ha così precisato e approfondito le sue accuse rivolte contro certi baristi di Magenta, polemici sugli aiuti economici del Governo Conte, ma che, a suo dire, hanno accumulato negli anni un ‘tesoretto’ illegittimo.

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Scagionato il bar ‘DolceVita’

Vallarella innanzitutto ha ‘scagionato’ il bar ‘DolceVita‘, dove aveva lavorato tempo fa e verso cui tutti credevano le sue critiche, pubblicate sulla propria pagina Facebook, fossero mirate. Poi ha argomentato, andando indietro di 30 anni: “Ci sono locali che con l’evasione fiscale in voga negli Anni ‘8o hanno messo da parte una ‘fortuna’. Capisco la crisi attuale, ma le proteste di alcuni gestori non si possono sentire“.

Il direttore Ersilio Mattioni e Paolo Vallarella nella nostra redazione durante l’intervista

La vicinanza ai ‘grillini’ e lo ‘sciopero fiscale’

Il giovane ex barista magentino ha poi parlato ‘a viso aperto’ della sua vicinanza al ‘Movimento 5 Stelle‘ e di uno ‘sciopero fiscale’: “Per anni non ho dato nulla allo Stato, ha rivelato Vallarella. “Poi, quando in parlamento sono arrivati politici che reputavo onesti, ho incominciato a saldare ogni debito“.

Le repliche dei baristi

Senza dubbio le ultime parole di Vallarella definiscono la sua personalità e i suoi valori, ma prestano anche il fianco a certe perplessità. Alcuni gestori della città le hanno cavalcate. Ai nostri microfoni, infatti, rispondono: “Paolo Vallarella lo conosciamo, così come ricordiamo la sua facilità nel far polemica“, sussurrano tra i portici di piazza Liberazione. Poi aggiungono: “Avrebbe dovuto denunciare gli evasori a suo tempo, quando era nell’ambiente“.

“Vallarella faccia i nomi”

Altri al bancone dicono di condividere il contenuto delle sue frasi. Viceversa puntano il dito contro le modalità dello sfogo: “Anziché ‘sparare nel mucchio’ Vallarella deve fare i nomi. Per un titolare che in passato non lo ha rispettato come dipendente, ora finiamo nella gogna mediatica tutti quanti“.

LA VIDEO-INTERVISTA CON L’EX BARISTA PAOLO VALLARELLA