Il braccio destro di Maroni in campo

Massimo Garavaglia, rilasciando un’intervista a Ticino Notizie, dice quello che tutti sanno da anni: il centrodestra, conciato così, non può neppure sognare di vincere le elezioni a Magenta. Il punto però è un altro: il braccio destro del governatore Roberto Maroni mette sul banco degli imputati Simone Gelli, leader del Carroccio mangentino. Lo fa senza usare mezzi termini: “Se pensiamo di ripartire da Gelli o da Bigogno, tanto per fare dei nomi, non andiamo da nessuna parte”. E ancora, delineando la figura del candidato sindaco: “Dev’essere di spessore, conosciuto, espressione della concretezza tipica del tessuto produttivo lombardo”. Come dire, Gelli non è nulla di tutto questo. Ingeneroso, l’assessore regionale al Bilancio ed ex sindaco di Marcallo? Forse. Ma la questione non è personale, è politica: Garavaglia ha capito che a Magenta si gioca una partita importante e che il centrodestra deve almeno diventare competitivo. Per questo l’ex senatore, all’apparenza timido sulla candidatura di Emanuele Torreggiani, in realtà vede di buon occhio il passo avanti dell’intellettuale-giornalista: “E’ funzionale a rompere alcuni vecchi cliché della politica”. E.M.