Bordate da sinistra contro la giunta Pd, contro i ‘grillini’ e non solo. A Magenta, nel Milanese, si vota il prossimo 11 giugno per eleggere il nuovo sindaco. E il candidato di Rifondazione Comunista, lo psicologo Giuseppe Rescaldina, annuncia il suo programma: piazza pulita in municipio (dove ci sono troppi dirigenti strapagati) e vigile di quartiere, che però non piace alla polizia locale. Dunque? “Aboliamola, affidando il servizio ai privati”

15 APRILE 2017

di Riccardo Sala

MAGENTA (MILANO) – Presenza di spessore nella politica della Città della Battaglia, Giuseppe Rescaldina e la sua lista ‘Assieme Ripartiamo’ (Rifondazione Comunista più alleati civici) è uno dei ‘competitor’ più interessanti. Psicologo di fama, da sempre impegnato nella vita cittadina, ha scelto di correre per la fascia tricolore. In quest’intervista illustra il suo programma. E non non mancano proposte choc e intelligenti provocazioni.

Rescaldina, come prosegue la creazione della lista?

“Bene, stiamo definendo gli ultimi due nomi. Poi scriveremo il programma con i cittadini”.

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Il programma, sì. Dalle prime bozze, molti dicono che il vostro è simile a quello del Movimento 5 Stelle. Non avete paura di farvi ‘rubare’ i voti?

“Certo che no. Anche se abbiamo dei valori simili siamo molto diversi. Noi non abbiamo bisogno di una ‘certificazione’ dall’alto, non si sa da chi, e scendiamo nella piazza vera, non in quella virtuale. ‘Assieme Ripartiamo’ risponde solamente a se stessa e non a un ‘direttorio’ non ben definito”.

Farete una lista da 11 o da 16 persone?

“16, il massimo. Vogliamo andare al ballottaggio con più forze possibili”.

Ora i temi caldi. Variante di Pontenuovo?

“Non crediamo molto alla Variante. Per il semplice fatto che per costruirla, sempre che tutto vada in porto, ci vorranno diversi anni. Disponibili da subito sono le opere di mitigazione e una proposta da fare a Regione”.

Cioè?

“Rimborsare gli accessi all’autostrada Torino- Milano, con vantaggi per lasalute e per far risparmiare tempo (e denaro) a pendolari e imprese di trasporto merci”.

Saffa e Novaceta?

“Il progetto di Invernizzi sull’ex Saffa è un libro dei sogni, un’opera faraonica che riguarda solo il 20 per cento dell’area, deciso senza neanche coinvolgere Boffalora, che ne ospita la parte restante. Su Novaceta dubbia la scelta di una logistica. Dove passeranno i mezzi pesanti, in pieno centro? Bisogna puntare sulla piccola impresa,sulle piccole aziende, coordinando le richieste di lavoro e dando supporto per affrontare la burocrazia e i bandi pubblici”.

Punto interessante, ma già proposto e fallito dall’ex assessore di Rifondazione Comunista, Monica Garegnani, per 4 anni nella schiera del Pd con il sindaco Marco Invernizzi. Dunque?

“Lo so, è un tema a noi caro e lo riproponiamo. Monica ha lavorato bene, ma è stata bloccata dalla burocrazia”.

La burocrazia in comune rema contro la politica?

“I dirigenti comunali le hanno detto che le sue idee non si potevano realizzare e non è stata supportata dalla maggioranza Pd. Noi siamo determinati a far sì che la burocrazia e i dirigenti comunali seguano i dettami della politica, e non viceversa. Abbiamo 4 dirigenti che costano 600.000 euro l’anno che dettano le regole alla politica, invece di trovare una soluzione. Così non va, ci vuole la giusta determinazione per far tornare l’amministrazione e la burocrazia al servizio dei cittadini”.

Quando parla di burocrazia, ci mette anche i vigili urbani?

“Certo, penso al vigile di quartiere, una proposta che faremo e che forse non piace molto alla polizia locale”.

Pugno duro anche in quel caso?

“Beh, se sono contrari rispondo con una provocazione. Aboliamo la polizia locale e affidiamo il servizio a un’agenzia di vigilanza privata, che di sicuro non si tirerà indietro”.

IL COMMENTO – di Ersilio Mattioni

Abolire i vigili, provocazione intelligente

Abolire il corpo di polizia locale – che tutti conoscono come ‘i vigili’, nonostante la nuova e pomposa denominazione – può apparire una ‘sparata’, la classica provocazione da campagna elettorale per far parlare di sé. Invece no, sia perché Giuseppe Rescaldina non è tipo da queste ‘carnevalate’ sia perché, se ci fermiamo a riflettere, l’idea è alquanto intelligente. A cosa servono, oggi, i vigili urbani? A dirigere il traffico? No di certo: bastano semafori e rotonde. E comunque dove c’è un problema, non si vedono mai. A garantire la sicurezza davanti alle scuole? Neppure per idea. Se non avessimo inventato la figura del nonno-vigile (tutti volontari), i nostri bambini se la dovrebbero cavare da soli, attraversando le strade senza l’aiuto di nessuno. Ad arrestare i delinquenti? Magari, sarebbe bello. Ma di queste operazioni se ne sentono due all’anno, quando va bene. A contrastare l’abusivismo edilizio nei cantieri? Sì, buonanotte. La sola vera ‘missioni’ dei vigili è un’altra: fare multe a raffica, spesso senza un briciolo di buon senso. Un’impegno h24, che frutta quasi 600.000 euro ai pubblici forzieri della Città della Battaglia. Ecco, se consideriamo tutto questo, la provocazione di Rescaldina è in realtà una proposta coraggiosa, sensata. Un punto programmatico di alto profilo.