In 3 anni avrebbe fatto sparire più di 10.000 euro: i cittadini pagavano in contanti il servizio mensa, la dipendente intascava i soldi ma poi non registrava l’avvenuto pagamento. Nessuno, nell’assessorato ai Servizi sociali, si è accorto di nulla. Il sindaco Massimo Olivares (Lega Nord) invece se n’è accorto, l’ha licenziata e l’ha denunciata. Ora si attendono le decisioni del giudice sul rinvio a giudizio
15 MARZO 2016
MARCALLO CON CASONE (MILANO) – Truffa continua ai danni dell’ente pubblico: così viene a galla la verità sull’ex dipendente dell’ufficio dei Servizi sociali licenziata e denunciata dal comune di Marcallo con Casone, nel Milanese.
Le accuse e il modus operandi
A spiegare le accuse e l’ipotesi di reato formulato dalla Procura di Milano sono gli inquirenti che hanno seguito il caso e la Guardia di finanza di Magenta che ha condotto l’operazione. Il capo d’imputazione contro l’ex lavoratrice del municipio marcallese è la violazione dell’articolo 640 del codice penale: ovvero la truffa ai danni dello Stato. Con l’aggravante dell’abuso di potere. Si legge nell’imputazione trasmessa dalla stessa Procura che “il responsabile dell’ufficio istruzione presso il comune di Marcallo, avendo per ragioni del proprio servizio, la gestione del sistema ‘ecivis’ (programma per la gestione delle anagrafiche, delle verifiche e controlli dei pagamenti di tutti i servizi scolastici effettuati dagli utenti solo tramite posta o ricariche web), con artifici e raggiri […], induceva in errore il comune di Marcallo e procurava a se stessa e agli altri utenti morosi un ingiusto profitto con corrispondente danno per l’ente comunale quantificato provvisoriamente in 10.920,29 euro”. In termini burocratici, ma il senso è chiaro: l’ex dipendente avrebbe creato un danno all’ente per il quale lavorava perché avrebbe fatto sparire oltre 10.000 euro. Ma gli inquirenti vanno oltre e spiegano il ‘modus operandi’ della lavoratrice. Si continua a leggere nei documenti: “I raggiri consistevano nel fare apparire effettuati pagamenti in realtà non avvenuti sia ricevendo dagli utenti pagamenti in contanti, che lei tratteneva non riversandoli nelle casse comunali, e giustificando tali operazioni nel sistema con la causa ‘ricarica manuale’ e ‘ricarica’”. Una storia davvero sconcertante: in questo modo, l’ex dipendente avrebbe truffato il comune non riversando rette in realtà pagate. E tutto questo non da un giorno all’altro, ma in ben tre anni: dal 1 settembre 2010 al 31 dicembre 2013 durante il primo mandato del sindaco Massimo Olivares (Lega Nord), come confermano dalla Procura.
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Una breve cronistoria
Tutto inizia a luglio 2014, quando il sindaco Olivares, all’inizio del suo secondo mandato, apre un’indagine sull’operato della suddetta dipendente e presenta un esposto alla Procura di Milano, denunciando così di fatto la lavoratrice. Lei viene poi licenziata a ottobre 2014 e fa ricorso contro il Comune il 20 dicembre dello stesso anno. Ma a questo processo civile, si affianca quello penale, che porta alla decisione del tribunale – dopo le indagini svolte dalla Finanza – di convocare l’udienza preliminare il 22 febbraio 2015. Udienza rinviata, poi, in primavera. Tutto è ancora al vaglio del Giudice per l’udienza preliminare, che deciderà se archiviare il procedimento penale a carico dell’ex dipendente comunale oppure se mandarla a processo.