Il Nuovo Centrodestra cambia pelle, o almeno ci prova: quando mancano 18 mesi alle elezioni regionali, gli ‘alfaniani’ lombardi mettono in campo un nuovo soggetto politico. Obiettivo: allargare la propria base elettorale e dare la caccia al voto moderato
8 LUGLIO 2016
MILANO – Si chiama ‘Lombardia Popolare’. Il nuovo movimento politico, nato a livello regionale ma con l’ambizione (per ora non resa esplicita) di radicarsi capillarmente anche sul territorio, è stato tenuto a battesimo da Luca Del Gobbo, ex sindaco di Magenta e assessore regionale a Ricerca e Open innovatoin. Ed è proprio Del Gobbo che ne spiega l’origine e gli obiettivi: “Con l’evoluzione da Ncd a Lombardia Popolare vogliamo essere promotori di una nuova proposta politica che allarga i suoi orizzonti alla società civile e a tutto quell’elettorato moderato che oggi non si ritrova in nessun soggetto partitico”.
Il punto di partenza è l’esperienza di Stefano Parisi come candidato sindaco a Milano, battuto al ballottaggio per un pugno di voti da Beppe Sala. “Le elezioni milanesi – continua Del Gobbo – hanno dimostrato che è possibile creare un nuovo progetto politico quando si pongono al centro i contenuti e si sceglie un candidato capace di fare sintesi: questo è il patrimonio da non disperdere e di cui vogliamo fare tesoro con ‘Lombardia Popolare’”.
La prima ‘sfida’ del nuovo movimento è al Pirellone. Del Gobbo parla chiaro: “In Regione Lombardia a tutto il centrodestra serve un rilancio dell’azione amministrativa e di governo: a 18 mesi dalle prossime elezioni regionali accelerare nel processo di rinnovamento con l’obiettivo di presentare un programma di governo convincente e pronto alle nuove sfide. Il modello Milano che ha saputo rilanciare una proposta autenticamente liberal-popolare, ha dimostrato di saper funzionare bene e portare risposte a chi non si riconosce né nella sinistra né nei movimenti di protesta e nessuna proposta”.
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La matrice centrista del nuovo movimento è evidente come è chiaro l’obiettivo di cercare i voti dei cosiddetti ‘moderati’. Più difficile è valutare l’impatto che ‘Lombardia Popolare’ avrà sulla scena politica: molto dipenderà dal leader che guiderà le truppe ‘neocentriste’. In questo senso l’esperienza di Parisi è confortante: a Milano il centrodestra aveva 20 punti percentuali di distacco dal Pd a soli 3 mesi dalle elezioni, ma un candidato credibile e dal profilo, appunto, moderato ha saputo quasi annullare lo svantaggio. Un altro interrogativo, riguarda la capacità di radicamento del nuovo soggetto politico sul territorio, a meno di un anno dalla tornata amministrativa, che vedrà andare alle urne alcune città importanti dell’Altomilanese, come Legnano, Magenta e Abbiategrasso.