Ad Arconate, nel Milanese, si indaga sulla mafia dei pascoli, dopo l’aggressione subita dal primo cittadino, Sergio Calloni, da parte di tre pastori siciliani di Cuggiono, da anni in rapporti con famiglie calabresi già note alle Forza dell’ordine
3 GENNAIO 2020
ARCONATE-CUGGIONO (MILANO) – Violenza, botte e illegalità, unite a una minaccia in perfetto stile mafioso. Dopo i fatti di Arconate, nel Milanese, si indaga su un gruppo di pastori – residenti nella vicina Cuggiono, cittadina dove ha vissuto per lungo tempo il capo della ‘ndrangheta dell’Altomilanese, Sabatino Di Grillo – e sui loro legami con la criminalità organizzata.
L’incidente e il primo pestaggio
Succede tutto sabato 21 dicembre, nel primo pomeriggio. Tre pastori, dopo aver pascolato il loro gregge abusivamente (il pascolo è vietato nel territorio comunale), lasciano Arconate passando dalla zona industriale. Proprio lì, in via del Lavoro, la loro roulotte si sgancia dall’auto e finisce contro un muro di cinta, abbattendolo. I pastori non fanno una piega e chiamano un amico, che raggiunge Arconate con un mezzo di fortuna e carica la roulotte. Dopodiché fanno per andarsene, senza avvisare nessuno e senza pagare i danni. E quando due cittadini, che assistono alla scena, glielo fanno notare, i pastori prima li insultano e poi li picchiano.
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Le botte al sindaco
Ma gli arconatesi restano lucidi, chiamano i Carabinieri e scrivono un messaggio sul gruppo Whatsapp dedicato alla sicurezza. Anche il sindaco di Arconate, Sergio Calloni, lo legge e pochi minuti dopo è già sul posto. Intima ai pastori di non lasciare il territorio del comune fino all’arrivo delle Forze dell’ordine, ma in tutta risposta viene aggredito. Si difende e blocca uno dei malviventi, ma gli altri due hanno le mani libere e lo picchiano selvaggiamente, al punto da richiedere un ricovero in ospedale. L’intervento del primo cittadino, tuttavia, vanifica il piano di fuga dei pastori, che vengono fermati e identificati dai Carabinieri di Busto Garolfo e si beccano poi una denuncia per lesioni e minacce.
La minaccia mafiosa
Durante la colluttazione i pastori rivolgono al sindaco una frase in perfetto stile mafioso: “Questo cazzo di sindaco non lo sa chi sono i calabresi!” I tre cuggionesi, d’origine, sono siciliani, ma da anni hanno rapporti stabili con famiglie calabresi già note agli inquirenti. E sempre da anni, sentendosi protetti, violano sistematicamente la legge sul pascolo, fingendo di non conoscere i divieti, spesso grazie alla complicità dei sindaci, che a loro volta chiudono un occhio. Ma non ad Arconate, non con Sergio Calloni, che ha fatto della legalità una bandiera dell’azione amministrativa. Tanto da non arretrare di un millimetro e dichiarare: “Lasciamo lavorare i Carabinieri e comportiamoci come una vera comunità. Non avremo problemi”.