Cade l’accusa di associazione a delinquere per l’ex titolare dei compro oro. La Corte d’Appello lo condanna a 3 anni e 2 mesi, ma il 42enne torna in libertà: “Sono un Dio”

4 GENNAIO 2016

Di Francesco Colombo

CASTANO PRIMO (MILANO) – Sconto di pena per Mirko Rosa, 42enne castanese ex titolare della famosissima catena ‘Mirko Oro’. I giudici della seconda sezione penale della Corte d’Appello di Milano hanno proceduto a una parziale riforma della sentenza di primo grado del giudice di Busto Arsizio, Patrizia Nobile.

I giudici: “Non ci fu associazione a delinquere”

Per Mirko Rosa cade la contestazione del reato di associazione a delinquere assieme ad Andrea Fisichella e Giacomo de Luca. Mantenute invece tutte le altre ipotesi di reato (false fatturazioni per oltre 3 milioni di euro, ricettazione e riciclaggio).
Dunque Rosa, presunto ideatore secondo l’accusa delle frodi dietro allo specchio della catena di compro-oro, difeso dall’avvocato Francesca Cramis, si è visto abbassare la pena da 3 anni e 8 mesi di reclusione con 14.000 euro di multa da pagare, a 3 anni, 2 mesi e 10 giorni di reclusione con sanzione di 12.000 euro. Il 29enne legnanese Fisichella, invece, scende dalla condanna a 3 anni e 2 mesi di primo grado a quella di 2 anni, 9 mesi e 10 giorni di secondo. De Luca, invece, suocero di Rosa e originario di Cerro Maggiore, passa da 5 anni e 4 mesi (più 20.000 euro di ammenda) a 4 anni, 1 mese e 20 giorni (più 4.000 euro di ammenda).

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I risarcimenti

Confermate invece le condanne a carico di altri due imputati, Giovanna Papegna e Osvaldo Rosa e confermati pure i risarcimenti in favore delle parti offese, che dovranno essere definiti in sede civile: l’Agenzia delle Entrate, (che ha già ottenuto circa 1 milione di euro), Maurizio Rosa e suo fratello Mirko, che si sono rivalsi contro De Luca per calunnia e per il rogo ai danni di un fuoristrada di proprietà della catena Mirko Oro.

La liberazione dell’ex re della catena ‘Mirko Oro’

Novità anche per quel che riguarda l’applicazione della misura di custodia cautelare nei confronti del fondatore del noto impero dell’oro. I giudici milanesi hanno disposto verso Mirko Rosa e Andrea Fisichella la revoca della misura di custodia cautelare applicata dal Gip di Busto Arsizio il 19 giugno 2015 e ha ordinato la liberazione dei due imputati.

Il ricorso in Cassazione

Ora l’avvocato di Mirko Rosa, Francesca Cramis, attenderà di leggere le motivazioni della sentenza e valuterà se ricorreranno o meno i presupposti per fare ricorso in Cassazione: “Io difendo il codice penale e di procedura penale, vigilo sulla loro corretta applicazione. Non difendo mai il singolo. Io difendo la legge”. Per Rosa, la speranza potrebbe essere quella di un ulteriore sconto di pena nel terzo e ultimo grado di giudizio.

La reazione di Mirko Rosa: “Vinco io”

Intanto, negli ultimi giorni, l’ex re dell’oro ha commentato sui social la sua liberazione: “3 anni di galera per nulla, sto aspettando le scuse e il risarcimento. Ho pagato milioni di tasse e questo è il ringraziamento. In Cassazione vinco io come al solito, il resto conta zero. Sono un Dio”.