Clamoroso ad Arconate, nel Milanese. L’Anac dà ragione al Comune: la casa di riposo dello scandalo va commissariata. La gara per la sua costruzione “è stata pilotata e alterata dagli accordi illeciti intercorsi tra Mario Mantovani e i referenti della società partecipante alla gara”. La palla al Prefetto di Milano
18 DICEMBRE 2020
ARCONATE (MILANO) – Casa di riposo: l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha chiesto al Prefetto di Milano di commissariare ‘Opera Pia Castiglioni Srl’. La società, riconducibile all’ex sindaco Mario Mantovani, è proprietaria della Rsa di Piazza Falcone e Borsellino. L’amministrazione comunale di Arconate vede quindi riconosciute in pieno le sue ragioni. Le stesse che l’avevano portata, 7 mesi fa, a sospendere l’ingresso di ‘Fondazione Mantovani Onlus’ nella gestione della struttura, bloccando l’apertura della Rsa.
“Gara pilotata e alterata”
Nella sua istruttoria, conclusa il 16 novembre 2020, l’Anticorruzione sposa in toto la tesi sostenuta dal sindaco Sergio Calloni e dall’assessore Francesco Colombo, coadiuvati dall’avvocato Federico Boezio. Si riconosce che Mario Mantovani (ex sindaco, ex senatore, ex vicegovernatore della Lombardia, oggi dirigente di Fratelli d’Italia) è il “titolare occulto della società”. L’Anac si esprime anche sull’affidamento della concessione per la costruzione e gestione della casa di riposo. “E’ stato pilotato e alterato dagli accordi illeciti intercorsi tra Mario Mantovani e i referenti della società partecipante alla gara”.
La Rsa ‘venduta’ e ‘ricomprata’
Parole che pesano come macigni e che, dopo mesi di attesa, avvalorano la posizione del Comune. Lo scontro tra amministrazione e ‘Opera Pia Castiglioni Srl’ risale alla fine di gennaio 2020 quando, dopo un’estenuante trattativa tra il Comune e la cooperativa ‘Anteo’ – fino a quel momento proprietaria della struttura – ‘Fondazione Mantovani’ rileva a sorpresa le quote di maggioranza di ‘Opera Pia Castiglioni Srl’, pagando oltre 7 milioni di euro e candidandosi a gestire la Rsa.
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La linea dura del Comune
Da subito il sindaco Calloni e l’assessore Colombo assumono una posizione intransigente, rifiutandosi di trattare con ‘Fondazione Mantovani’. La posizione del Comune è netta, quasi obbligata, in quanto si basa su presupposti legali e giuridici. “Fondazione Mantovani è una Onlus riconducibile a Mario Mantovani, che ha sede a casa sua e che è stata fondata da lui. Mantovani è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Milano per aver truccato la gara (oltre che per corruzione e altre vicende) per la realizzazione e gestione della casa di riposo, con il Comune è parte civile al processo. L’amministrazione comunale non può dunque trattare con una Fondazione riconducibile all’ex vicegovernatore della Lombardia”.

Gli insulti in assemblea
A quel punto, dopo l’assemblea pubblica infuocata del 13 febbraio tra le urla e gli insulti dei sostenitori diMantovani contro sindaco e assessori, il Comune studia la strategia più adatta assieme all’avvocato Boezio. E l’8 maggio invia un’istanza ad Anac per chiedere il commissariamento di ‘Opera Pia Castiglioni Srl’ in base all’articolo 32 della legge 90/2014, che prevede “misure di temporanea e straordinaria gestione di imprese nell’ambito della prevenzione della corruzione”.
“Un commissario per la casa di riposo”
Nella sua istruttoria, l’Anticorruzione conferma la posizione del Comune di Arconate: “Si evince chiaramente che sussiste una connessione tra il Mantovani e la società aggiudicataria della concessione, di cui lo stesso Mantovani sarebbe titolare occulto per il tramite amministratori che erano sui ‘uomini di fiducia”.
La parola al Prefetto
Ora, secondo l’iter previsto dalla legge, tocca al Prefetto di Milano, Renato Saccone, applicare la misura: la nomina del commissario è attesa nei prossimi giorni.
Parla il sindaco
Interpellati per un commento, il sindaco Calloni e l’assessore Colombo spiegano: “Il 25 novembre Anac ci ha comunicato di aver trasmesso al Prefetto la proposta di commissariamento di ‘Opera Pia Castiglioni Srl’. Non abbiamo ancora avuto accesso al fascicolo integrale e attendiamo rispettosi la decisione del Prefetto. Siamo certamente soddisfatti della decisione di Anac, che ha sposato in pieno la nostra tesi e ha riconosciuto la nostra battaglia per ripristinare la legalità”.