Dopo mesi di agonia crolla la giunta di Vittuone, nel Milanese: dimissioni in massa di assessori e consiglieri, sindaco costretto alla resa

di Francesca Ceriani

10 MAGGIO 2020

VITTUONE (MILANO) – Dopo mesi di agonia, l’amministrazione guidata dal sindaco leghista Stefano Zancanaro è crollata. Eletta nel 2016, nel corso degli anni il sindaco ha perso diversi pezzi: sono cambiati sei assessori all’Urbanistica e numerosi sono i consiglieri di maggioranza che o hanno lasciato o sono passati dalla parte della minoranza.

Epilogo scontato

L’epilogo, seppur triste, da mesi appariva scontato: dopo le ultime dimissioni del capogruppo Gianmarco Colombo e del consigliere Giancarlo Bernacchi, la maggioranza non aveva più i numeri per governare e nel consiglio comunale che avrebbe dovuto approvare il bilancio di previsione, l’amministrazione non avrebbe avuto abbastanza voti per far passare il documento finanziario. Nelle scorse settimane i gruppi di minoranza, visto il momento di emergenza e la necessità di sbloccare il Comune (paralizzato proprio perché il bilancio non è ancora stato approvato), hanno richiesto la convocazione di un Consiglio urgente, mettendo di fatto Zancanaro con le spalle al muro.

Dimissioni in massa

Martedì mattina scorso, 5 maggio, tutti i consiglieri di maggioranza rimasti (Luigi Tunesi e Natascia Portalupi) e gli assessori hanno rassegnato le proprie dimissioni. Si è dimesso il vicesindaco Annamaria Restelli, colonna portante dell’amministrazione, ma anche gli ex fedelissimi del sindaco: gli assessori Maikol Bargamaschi (Bilancio) e Samantha Rigoni (Scuola), oltre al titolare dell’Urbanistica Mario Scotti e al presidente del Consiglio, Monica Frontini. Mercoledì è stata la volta del primo cittadino. Zancanaro è stato costretto ad arrendersi, issando bandiera bianca e lasciando mestamente il municipio.

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L’intervista

Sindaco, cosa l’ha spinta a dimettersi? Non si è riusciti a trovare un accordo con il centrodestra per trovare i voti che servivano da approvare il bilancio?

“Non avevo la maggioranza in Consiglio, ma ero in una situazione di empasse e avevo avuto rassicurazioni dall’opposizione che mai e poi mai avrebbero votato il bilancio; quindi per correttezza verso i miei cittadini non vedevo altra alternativa seria, come serio è stato il mio comportamento durante il mandato elettorale”.

Come si sente?

“Come una persona che aveva tanti progetti nel cassetto pronti per essere realizzati. Un esempio su tutti le videocamere, in parte montate e funzionanti. Ma sono stato tradito un attimo prima di poterle accendere”.

“Poca serietà”

Cosa non ha funzionato in questi 4 anni?

“La mancata serietà, il mancato impegno e soprattutto una mancata passione politica delle persone elette nella lista Il nostro paese che hanno abbandonato la maggioranza. Fra l’altro per alcuni non ho ancora capito le motivazioni”.

Si attribuisce delle colpe?

“Sono sempre stato disponibile al confronto, ma il problema è stato: “Chi li ha visti?”. Per convocare una riunione o un Consiglio, la presidente Monica Frontini doveva fare duemila telefonate e dopo avere data certa si avevano comunque defezioni”.

Le prossime elezioni

Si ricandiderà alle prossime elezioni (che, a questo punto, saranno in autunno, ndr)? La Lega le darà il simbolo?

“Non è una mia decisione ma dei nostri concittadini che, ad oggi, manifestano apprezzamento sia sui social sia in paese per il nostro operato. Perché il mio partito, a cui appartengo da 30 anni, non dovrebbe darmi il simbolo? ”.

Ritiene possibile un’alleanza con le altre forze del centrodestra (Fratelli d’Italia e Forza Italia)?

“Lo penso possibile, anche perché le segreterie dei partiti del centrodestra sono composte da persone che hanno dimostrato in questa occasione molta attenzione al nostro paese”.

Si aspettava questo epilogo?

“Sinceramente no, pensavo che ad interessi personali prevalesse il bene per Vittuone”.

I sostenitori

Qualcuno degli attuali componenti della maggioranza si ricandiderà con lei?

“La maggioranza è unita e compatta: mi ha sostenuto e mi sosterrà sempre. Anzi colgo occasione per ringraziare le donne del mio gruppo Annamaria Restelli, Samantha Rigoni, Monica Frontini e Natascia Portalupi, ultima entrata, per l’unità dimostrata e il senso di responsabilità anche nei momenti di difficoltà”.

Ha venti giorni per ritirare le dimissioni: lo farà?

“No”.

Convocherà comunque il consiglio comunale richiesto dalle minoranze?

“No”.