Al via la raccolta firme sulla proposta dell’Italia dei Valori (clicca qui per leggere il documento). Il testo, che sta facendo molto discutere, chiede il raddoppio delle pene per la violazione del domicilio, nessun reato per chi si difende in casa propria dai ladri, nessun risarcimento per chi viene a rubare e subisce eventuali danni

31 MARZO 2016

di Sara Riboldi

ROMA – Legittima difesa e violazione di domicilio, sta facendo discutere la raccolta firme promossa dall’Italia dei Valori per sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare denominata ‘Misure urgenti per la massima tutela del domicilio e per la difesa legittima’, mirata a modificare due articoli del codice penale sulla violazione di domicilio e l’eccesso colposo nei casi di legittima difesa. Per obbligare il parlamento a discutere il progetto di legge (clicca qui per leggere il testo) sono necessarie 50.000 firme. E già in molti comuni, anche sul territorio dell’Altomilanese (per esempio, Vanzaghello e Turbigo) sono disponibili i moduli per aderire

Le motivazioni della proposta di legge

Le motivazioni che hanno spinto all’iniziativa sono ben descritte nella relazione che accompagna la proposta: “Recenti fatti di cronaca hanno messo in evidenza l’esistenza di criminali sempre più spietati che si introducono nelle altrui abitazioni o altri luoghi di privata dimora – si legge nel documento – Questa criminalità, per lo più volta a commettere delitti di rapina o di furto, pone a repentaglio l’altrui e la propria incolumità, talora determinando legittime reazioni a difesa delle persone e dei beni. È ormai ineludibile e urgente intervenire legislativamente nel senso di punire più severamente la violazione del domicilio col raddoppio delle pene, escludendosi qualsiasi responsabilità per danni subiti da chi volontariamente si è introdotto nelle sfere di privata dimora”.

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Raddoppio delle pene per la violazione di domicilio

Ma in cosa consiste esattamente la proposta di legge? Intanto, ci sono delle modifiche all’articolo 614 del codice penale, che riguarda appunto la violazione di domicilio. Attualmente la violazione di domicilio è punibile con la reclusione dai sei mesi ai tre anni. La pena è poi inasprita da uno a cinque anni (e si procede d’ufficio) se il fatto è commesso con violenza sulle persone o sulle cose. Il disegno di legge di legge per il quale è in corso la raccolta firme propone di alzare la pena da uno ai sei anni (invece che “dai sei mesi ai tre anni”) e da due  a sette anni (invece che “da uno a cinque anni”). Inoltre, si chiede di aggiungere che colui che si introduce nell’abitazione o in un altro luogo privato altrui in modo clandestino o con l’inganno non possa chiedere il risarcimento di eventuali danni subiti.

Nessun reato per chi si difende in casa propria

Ma la proposta di legge suggerisce un cambiamento anche all’articolo 55 del codice penale, che riguarda l’eccesso colposo: quando nei casi di legittima difesa, si superano i limiti disposti dalla legge, si rischia di incappare nell’eccesso colposo, con l’applicazione – dove previsto – delle disposizioni che riguardano i delitti colposi. La proposta di legge mira a far aggiungere che “non sussiste eccesso colposo in legittima difesa quando la condotta è diretta alla salvaguardia della propria o altrui incolumità o dei beni propri o altrui”, nei casi previsti dalle legge in merito alla legittima difesa. Una proposta che se passasse cambierebbe di molto le carte in tavola.

Il caso

La proposta è nata da un fatto che è stato a lungo sotto i riflettori della cronaca: la condanna del rigattiere veneto Ermes Mattielli a cinque anni e quattro mesi e al risarcimento di circa 135 mila euro per aver sparato a due malviventi che nel 2006 stavano cercando di rubare nel suo deposito. L’uomo è morto senza eredi nel novembre 2015. Il parente più prossimo (un cugino) aveva poi rinunciato all’eredità per evitare le eventuali conseguenze legali derivate dall’azione di risarcimento del danno subito da parte dei malviventi. “Il caso è paradossale e incredibile – scrive il segretario nazionale Italia dei Valori, Ignazio Messina, sul sito del partito – Un cortocircuito normativo non infrequente che si potrebbe evitare se il Parlamento approvasse la nostra proposta di legge popolare. Siamo contro il ‘far west metropolitano’ ma crediamo occorra approvare una nuova legge che sia più al fianco dei cittadini onesti a cui deve essere data la possibilità di difendersi adeguatamente nel proprio domicilio. Con questo provvedimento vogliamo colpire i delinquenti e difendere i cittadini perbene, che non possono essere gravemente beffati”.

Clicca qui per leggere la proposta