I ‘grillini’ batterebbero al secondo turno sia Pd sia Forza Italia, Lega mai così forte ma al limite della sua crescita
2 FEBBRAIO 2016
ROMA – Se si votasse oggi (con la nuova legge elettorale che premia i grandi partiti e penalizza le coalizioni), il Pd si attesterebbe al 31,8%, il Movimento 5 Stelle al 26,5% e la Lega Nord al 15,8%. Male Forza Italia che continua a perdere consensi e tocca il suo minimo storico con l’11,6%. Seguono i partiti minori. Sono queste le ultiume intenzioni di voto, aggiornato in tempo reale ed elaborate da EMG per il Tg di La7.
Ma la cosa più interessante è un’altra. Con la nuova legge elettorale non basta arrivare primi per far scattare il premio di maggioranza e prendersi i seggi per governare tranquilli: è necessario superare la soglia del 38,5%, cosa che nessuno dei partiti in corsa sembra in grado di fare e che sarebbe in ogni caso improbabile anche se le forze politiche si presentassero con un unico simbolo (dal momento che la somma aritmetica non è applicabile alla politica). Sarà dunque necessario il ballottaggio. E qui cominciano le sorprese, perché se ad andare al secondo Turno fosse il Movimento 5 Stelle, vincerebbe sia contro il Pd (di misura) sia contro il centrodestra unito (in maniera più schiacciante).
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Se invece i ‘grillini’ fossero tagliati fuori dalla competizione, allora sarebbe il Pd a vincere abbastanza nettamente contro un centrodestra che, in questa fase, appare incapace di essere competitivo, travolto da inchieste giudiziarie, incertezze sulla leadership e a rimorchio della Lega di Matteo Salvini, che vola nei sondaggi toccando vette mai raggiunte ma che mostra limiti fisiologici di crescita.