I ‘democratici’ avevano proposto Marco Re come assessore, l’ex sindaco crede ancora nella politica
di Erika Innocenti
E’ ufficiale: il sindaco Fabrizio Bagini non torna indietro e nella giornata di mercoledì lascia il municipio da primo cittadino per tornare un semplice vittuonese e al suo lavoro di medico. Ma le chiacchiere, i retroscena e le impressioni sulla prossima campagna elettorale sono solo agli inizi. A cominciare dagli ultimi incontri avvenuti lo scorso fine settimana tra il Pd metropolitano e quella che fino a pochi giorni fa era la maggioranza vittuonese. I ‘democratici’ infatti avrebbero proposto a Bagini di nominare come nuovo assessore il segretario di zona e sindaco di Sedriano per due mandati Marco Re. Il suo compito? Riappacificare la maggioranza e portare l’amministrazione fino al 2017. Un vero e proprio commissariamento della giunta da parte del Pd, insomma. A spiegare la situazione ci pensa lo stesso Re: “Il Pd metropolitano ha fatto più proposte al Pd di Vittuone. L’ultima è stata quella del mio nome. Di certo la volontà non è venuta da me, altrimenti mi sarei candidato a Sedriano, ma tant’è. Sono stato considerato una persona abbastanza vicina al sindaco e, in più, i 3 ‘dissidenti’ pare abbiano aperto la porta e non hanno detto di ‘no’”. Insomma, Re è stato visto dal Pd metropolitano come una figura di garanzia: un po’ come un uomo ‘per tutte le stagioni’. Ma i conti sono stati fatti senza l’oste. Infatti, Bagini ha continuato sulla sua strada, non accettando questo diktat da parte dei ‘democratici’ e mercoledì ha lasciato ufficialmente il municipio, dopo che martedì aveva già salutato tutti i dipendenti comunali. “Voglio sottolineare – dichiara l’ormai ex sindaco l’ultimo giorno del suo mandato – che il mio non è un atto di cedimento, ma di responsabilità. Non c’erano più le condizioni per lavorare bene. Noi ci siamo impegnati fino alla fine”. Bagini non ha paura di un ritorno in comune del centrodestra, e continua: “Non ci hanno cacciati, le mie dimissioni danno comunque forza al gruppo perché è stato un atto di responsabilità. Quello che diciamo lo facciamo”. E sul futuro? L’ex sindaco ha intenzione di ricandidarsi? “Dopo 4 anni ho voglia di portare avanti questa esperienza, di certo non come sindaco, ma di certo creando una possibile lista civica che possa raccogliere quello che è stato fatto. Non mi ricandiderò, forse lo farò tra 5 anni, ma potrò anche appoggiare quella lista civica che si verrà a creare. Potrebbe essere un gruppo allargato anche al centro e perchè no, anche alla sinistra, ma sono scettico sul Pd. Prima devono far chiarezza al loro interno visto che Di Maio è ancora nel direttivo. Sei mi si chiede a chi penso quando propongo la lista, beh mi vengono in mente i miei assessori e chi ci ha dato una mano fino ad ora. Ma è ancora presto per parlare”.
Il paese si prepara al commissariamento. Si scaldano i motori per i voti di maggio
Fabrizio Bagini si è dimesso dalla sua carica di sindaco, che ha ricoperto per 4 anni, ma ora cosa accadrà? Tra ieri e oggi dovrebbe già essere giunto in municipio un incaricato prefettizio che avrà il compito di accompagnare il comune fino all’avvento del vero e proprio commissario che resterà in paese fino a maggio, momento delle nuove elezioni. Perché i cittadini vedano il vero e proprio commissario, quindi, servirà prima il decreto ministeriale e quindi dovranno passare circa una quindicina di giorni. Per il momento, ci si dovrà ‘accontentare’ dell’incaricato prefettizio. E.I.