Casse vuote • in municipio area pesante: c’è paura di un commissariamento del comune

Casa di riposo ‘Il Gelso’, farmacia comunale e bilancio: questi i temi aperti a Vittuone e di cui il Pd ha discusso ieri sera (mentre il nostro giornale andava in stampa), con i cittadini e i politici locali, durante un’assemblea pubblica. Situazioni alquanto complesse, visto che ancora non si sa come potranno terminare. Il bilancio 2015, infatti, ancora non è stato presentato, anche se, da quanto dicono dai banchi della maggioranza, le tariffe delle imposte non dovrebbero subire variazioni. Lunedì prossimo è previsto il consiglio comunale che vede la sua approvazione, peccato però che si parla solo di schemi e la tensione su questo punto è palpabile. Innanzitutto, Vittuone è uno degli ultimi comuni che ancora non ha approvato un bilancio per quest’anno; secondo, e non meno importante, c’è il serio rischio che possa anche essere ‘bocciato’, visto che se il consigliere Danilo Portaluppi e il presidente del consiglio Biagio Di Maio, dovessero votare contro insieme alle minoranze, basterebbe un solo voto perché il punto non passi. E si apra così il serio rischio del commissariamento. I dipendenti comunali scalpitano e qualcuno pensa già al peggio. Anche se queste, per il momento, sono davvero solo ipotesi. Per parlare di questa possibilità bisogna aspettare lunedì e vedere, questa volta, da che parte staranno gli stessi consiglieri di maggioranza. Tutto fermo anche per quanto riguarda la casa di riposo. Il contenzioso, ricorda l’amministrazione comunale, è rinviato. In termini semplici e pratici, significa che la diatriba legale tra Comune e il gestore Argento Vivo è ancora in corso e di fatto, sull’argomento Rsa c’è il più totale immobilismo. Il dibattito politico incalza quando, invece, si parla della farmacia comunale. Il Comune ha deciso di vendere le sue quote, come dichiarato durante lo scorso consiglio, ma l’opposizione, che ha sempre criticato questa scelta, fa sentire anche questa volta la sua voce. “Chiediamo di ritirare la delibera nella quale il Comune decide di dismettere le sue quote – dichiara il gruppo di minoranza Insieme per la libertà. Perché in questo modo si creerebbe un danno alla cittadinanza, che non potrà più godere dei servizi derivanti da questa partecipazione, compresi gli utili della farmacia, tanti o pochi che siano. Noi riteniamo che la farmacia sia un patrimonio utile”. Ma sulla vendita della farmacia pare proprio che l’amministrazione non farà nemmeno un passo indietro.