Ad Arluno, nel Milanese, il 2017 è cominciato nel peggiore dei modi per centinaia di cittadini, che si sono visti recapitare una marea di cartelle esattoriali. La giunta Pd, a caccia di evasori e soprattutto di soldi freschi, si è affidata a una società esterna, i cui metodi appaiono quantomeno discutibili

6 MARZO 2017

di Redazione

ARLUNO (MILANO) – Inizio dell’anno nuovo all’insegna dei brividi lungo la schiena per i residenti di Arluno, comune dell’hinterland milanese. Un’agenzia di riscossione crediti sta facendo pervenire centinaia di cartelle per recuperare il mancato pagamento completo delle tasse IMU e ICI dell’anno 2012.

Recupero crediti

Stando a chi si sta occupando del recupero dei crediti, una società di Mondovì (in provincia di Torino), diverse famiglie del piccolo paese avrebbero versato erroneamente il pagamento delle tasse, creando ammanchi nelle casse comunali. Il calcolo effettuato su IMU e ICI sarebbe risultato dunque sbagliato e alle verifiche effettuate dall’agenzia le somme non sarebbero state pagate per intero. Dal 6 gennaio 2017, in centinaia di case, sono state spedite le lettere che intimano ai cittadini il pagamento delle somme arretrate. I casi accertati sono già numerossissimi, con missive che richiedono il saldo di errori di calcolo che vanno dai 30 ai 120 euro a tassa.

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Cittadini inferociti

Dura la presa di posizione assunta dai cittadini arlunesi: “A noi è arrivato un accertamento sull’imposta comunale dell’Imu che abbiamo contestato, perché dal nostro punto di vista appare palesemente infondato. Andando in comune, però, c’era già affisso un avviso di rivolgersi alla società che sta effettuando gli accertamenti. Se fossero confermate le proteste parrebbe proprio che di accertamenti sull’imposta comunale ne abbiano sbagliati un po’ troppi. Verificate attentamente prima di pagare”.

Affondo contro la giunta Pd

Un’altra stoccata è riservata all’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Pd Moreno Agolli, che non avrebbe verificato “la professionalità dei consulenti cui affidano queste delicate pratiche”. Il caso è veramente intricato, anche perché di casi di ‘cartelle pazze’ trasmesse ai cittadini ce ne sono tantissimi.

Cifre da capogiro

Senza contare poi la consistente mole economica di cui stiamo parlando: se ogni cittadino di Arluno ha ricevuto una lettera di riscossione crediti su una media di 30 euro a testa, moltiplicandolo per la popolazione di Arluno, 11.000 abitanti circa, stiamo discutendo di una somma che raggiunge i 356.000 euro. Non è una cifra di poco conto, che potrebbe finire nelle mani dell’agenzia di Mondovì, la quale ne tratterebbe per sé una cospicua parte.

Il paradosso

Ma il colmo è che, come spiegato dagli stessi arlunesi, è stato poi lo stesso Comune a invitare le famiglie a contestare gli accertamenti presentati dalla società di recupero crediti. Un vero paradosso, perché l’amministrazione prima assegna l’incarico di recupero crediti a una specifica società sterna (scelta senza bando di gara, evidentemente sulla fiducia) e poi chiede ai cittadini di contestare il lavoro di quella stessa società, incaricata dalla politica. Ai danni pure la beffa.

Il sindaco: “Troppo allarmismo”

Il sindaco Agolli cerca di minimizzare: “Gli accertamenti sulle tasse del 2012 sono stati tanti, anche perché quell’anno con l’ICI è stato molto particolare. L’agenzia che sta svolgendo i controlli è da anni detentrice del servizio di accertamento per il comune e ha un tasso di veridicità nei controlli pari al 70%”. Il che, detto in altri termini, significa una possibilità di errore del 30%: non proprio un’inezia. “In paese – continua il primo cittadino – si è creato un certo allarmismo, perché i controlli sono arrivati tutti d’un colpo nell’ultima settimana di dicembre, ma chi ha pagato le somme che l’agenzia ritiene dovute non deve preoccuparsi. Basta dimostrare che tutte le cifre sono state pagate correttamente”. Insomma, sarebbe il cittadino – che ha già pagato le tasse e che lo ha fatto in modo corretto – a doverlo pure dimostrare. Signor sindaco, ma non starete esagerando?