Intervista ad Alfio Colombo, capogruppo d’opposizione di Arluno, nel Milanese: “Agolli non ha coraggio, pochi gli aiuti economici e sulla rimozione dell’amianto il merito è nostro”. Critiche anche ai colleghi di minoranza: “Non approfondiscono”. Si ricandiderà a sindaco nel 2024?

11 APRILE 2021

di Francesco Bagini

ARLUNO (MILANO) – Sono passati quasi due anni dalle scorse elezioni comunali di Arluno, nel Milanese. Eppure per il gruppo civico ‘Cambiamo Arluno‘ e il suo leader, Alfio Colombo, il paese è rimasto fermo al 2019.

Capogruppo Colombo, quali sono i limiti di fondo della giunta Agolli secondo voi?

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“La maggioranza è poco disponibile al dialogo e manca di coraggio e lungimiranza. Ciò si ripercuote anche su aspetti molto concreti. Parlo, per esempio, degli scarsi aiuti economici dati agli arlunesi: Agolli è stato troppo prudente”.

Quale scelta dell’amministrazione vi dà più fastidio?

“Riteniamo assai grave l’aumento dell’Irpef dallo 0,7% allo 0,8% varato nel 2020. I cittadini non avevano certo bisogno di più tasse”.

Il Coronavirus può essere un alibi per il sindaco?

“Inutile negare che il Covid-19 abbia modificato tutto. Anche noi abbiamo dovuto mutare il raggio d’azione. Eppure l’emergenza sanitaria può diventare un’opportunità per rivedere lo sviluppo del paese. 12 mesi fa presentammo il ‘Piano salva Arluno’, con la gratuità dei buoni pasto per un periodo definito e i bonus per commercianti e imprese: la giunta l’ha respinto”.

Se ora fosse al posto di Agolli cosa farebbe?

“Aprirei subito dei tavoli di confronto sui ristori e sugli aiuti agli arlunesi”.

Arluno. La ex fonderia di via Monfalcone

Qual è stata finora la vittoria principale di ‘Cambiamo Arluno’?

“Senza dubbio grazie alle nostre pressioni è stato rimosso l’amianto dalla ex fonderia di via Monfalcone. È stato un successo per la salute di tutta la popolazione. Voglio poi ricordare le registrazioni che abbiamo pubblicato online con alcuni professionisti del paese: un medico, una psicologa e un commercialista, che davano consigli pratici per superare il lockdown. È stato un gesto di vicinanza ai cittadini”.

Avete avuto dei contrasti in Consiglio e sui social con la Lega, perché?

“Premetto che non è una questione personale. Più volte però la Lega ha tentato di intestarsi i meriti di nostre battaglie. Un esempio? Di recente abbiamo coinvolto il capogruppo leghista Nella Corrado per proporre insieme la modifica dello Statuto comunale, che regola i tempi per la consegna dei documenti ai consiglieri. In Consiglio però Corrado ha tradito il percorso comune votando con la maggioranza, salvo poi lamentarsi su Facebook che i tempi per visionare i documenti sono ristretti. La Lega inoltre presenta spesso mozioni ideologiche, che poco calzano con la realtà locale e di cui a volte nemmeno la stessa Corrado conosce i contenuti”.

E con l’altro capogruppo di minoranza, Luigi Alfieri, come sono i rapporti?

“È difficile collaborare con Alfieri perché i suoi interventi in Consiglio si contano sulle dita di una mano. Sul bilancio, inoltre, sia lui, sia il suo consigliere Valentina Parini non hanno fiatato, né quest’anno, né nel 2020. Ripeto, non c’è nulla di personale, sono dati oggettivi: controllate le registrazioni online delle sedute. In generale abbiamo l’impressione che le altre minoranze non studino gli argomenti”.

Le schermaglie tra opposizioni non favoriscono Agolli?

“No, è una questione di qualità della politica. Tutte le minoranze hanno il dovere di approfondire i documenti ed entrare nel merito dei problemi amministrativi. Ne va delle stesse istituzioni, della loro credibilità e del rispetto nei confronti dei cittadini-elettori”.

Da sinistra: Miriam Chiodini, Elisabetta Fusar Poli, Alfio Colombo e Savino Toto alla serata di presentazione di ‘Cambiamo Arluno’

Cosa state facendo per vincere le prossime elezioni?

“Nel 2024 saremo pronti e più agguerriti: siamo cresciuti come numero, esperienza e professionalità. Stiamo già lavorando ai progetti centrali del futuro programma elettorale”.

Lei ed Elisabetta Fusar Poli avete scalzato dal Consiglio il Movimento 5 Stelle con cui c’erano punti comuni nel 2019: i ‘grillini’ vi hanno cercato?

“Non ci sono stati contatti. Per parlare di alleanze è presto. Si dovrà valutare lo scenario politico a ridosso del voto”.

In passato ha ricoperto vari incarichi amministrativi, poi ha fondato una civica che l’ha portata all’opposizione: è pentito?

“I partiti, per come li abbiamo conosciuti nel secolo scorso, non ci sono più. E poi nei paesi l’appoggio di un partito, per quanto possa essere forte a livello nazionale, non è sempre determinante. Sono convinto che la scelta civica era ed è giusta”.

Quindi si ricandiderà a sindaco fra 3 anni?

“Mi avvalgo della facoltà di non rispondere (ride, n.d.r.). Deciderà il gruppo”.