Hanno messo a segno colpi a Magenta, Corbetta, Marcallo, Mesero, Inveruno, Busto Garolfo e Buscate. La Procura di Busto Arsizio li accusa di associazione a delinquere finalizzata al furto. Si aggira tra gli undici e i quindici il numero di spaccate dalla cosiddetta ‘Banda dell’ariete’, un gruppo criminale di etnia sinti che agiva tra i comuni dell’Altomilanese: dieci gli arrestati
23 MARZO 2016
MILANO – Dieci persone sono state arrestate questa mattina tra la Lombardia e il Piemonte, nell’ambito dell’operazione denominata ‘Ariete’ del nucleo investigativo di Monza e coordinata dai carabinieri di Milano. Per tutti loro l’accusa è quella di associazione a delinquere finalizzata al furto.
L’organizzazione della banda
La banda dell’ariete, che era specializzata in ‘spaccate’, risulta composta da persona di etnia sinti con legami di parentela tra loro. Gli arresti sono stati effettuati nel campo rom di Corbetta, ma anche a Torino, a Chieri e Poirino, nell’hinterland torinese. L’ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal Gip di Busto Arsizio. Secondo gli inquirenti, a capo dell’organizzazione, c’erano tre giovani: un 19enne tedesco, un 33enne ligure e un 28enne di Busto Arsizio. Nella rete degli investigatori, pure quattro minorenni: due di loro già sottoposti a misure cautelari per reati precedenti e inerenti al furto.
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Parte tutto dall’Alto Milanese
Tutto è partito nell’estate 2015, quando la banda ha iniziato ad effettuare spaccate in molti dei nostri comuni, tra cui Magenta, Corbetta, Marcallo, Mesero, Inveruno, Busto Garolfo e Buscate. Al gruppo criminale sono contestati tra gli undici e quindici furti, sei dei quali a banche. Il ‘modus operandi’ era il medesimo: utilizzavano auto di grossa cilindrata o carri attrezzi per sfondare vetrine di concessionarie, compro oro, negozi di abbigliamento, bar e banche. L’incasso totale della banda ammonta a oltre 200 mila euro di denaro rubato. Ricordiamo i casi di Corbetta, avvenuto a settembre 2015 alla Banca Popolare del Commercio e Industria del centralissimo corso Garibaldi che fruttò alla banda 30 mila euro, e nella stessa settimana la spaccata alla filiale del Monte dei Paschi di Siena in via Isonzo a Pontevecchio. Gli altri colpi alle banche avvennero a Busto Garolfo, Olcella e Marcallo.
Le conclusioni della Procura
A oggi, però, gli inquirenti non hanno ancora ricostruito il giro di ricettazione della merce rubata. Tratto distintivo della banda dell’ariete, come descritto dal comando provinciale di Milano, era devastare completamente i luoghi dove mettevano in atto i furti, sfondando vetrine e distruggendo gli arredi. I danni quantificati alle strutture sarebbero di milioni di euro. La procura di Busto Arsizio ha tracciato nei dettagli l’organizzazione interna della banda. Secondo quanto riferito dai carabinieri, nonostante l’età media compresa tra i 16 e i 17 anni, la capacità criminale dei più giovani era pari a quella degli arrestati adulti e godevano della stessa stima. L’operazione ‘Ariete’ viene riassunta così dal sostituto procuratore di Busto Arsizio, Rosaria Stagnario: “Non è stato semplice identificare gli arrestati. Vivono in campi nomadi e parlano un particolare dialetto sinti. Inoltre, cambiavano in media ogni due settimane le schede telefoniche. E’ stata un’indagine lunga e costante – chiosa Stagnario – seguita quotidianamente dai carabinieri”. Ora gli arrestati si trovano tra il carcere di San Vittore e Le Vallette di Torino.