A Corbetta, in provincia di Milano, un’associazione di cattolici integralisti, seguaci di Padre Pio, promette l’apparizione della Madonna di Medjugorje a tutti quelli che prenderanno parte al pellegrinaggio. Costo della ‘gita’: 325 euro, apparizioni e miracoli compreso. Il business del turismo religioso tra fede e superstizione
16 MAGGIO 2016
CORBETTA (MILANO) – “Assisteremo all’apparizione del 2 giugno”. C’è scritto proprio così sul volantino di un gruppi di cattolici integralisti che raccolgono adesioni per un pellegrinaggio in una delle mete più gettonate del turismo religioso: Medjugorje, nella Bosnia-Erzegovina. E non si sa se scomodare il codice penale (scegliendo tra l’articolo 661 relativo all’abuso della credulità popolare e l’articolo 643 sulla circonvenzione di persone incapaci) oppure se farsi una risata e passare oltre.
Gli organizzatori
L’iniziativa è organizzata da un’associazione di matrice cattolica: il ‘Gruppo solidaristico Padre Pio e Giovanni Paolo II’, del quale però non esiste traccia neppure su internet. Eppure gli attivisti ci sono. E girano per la città vendendo la loro ‘gita’, apparizione della Madonna inclusa, al modico prezzo di 295 euro. Ma se i partecipanti saranno meno di 50, allora la cifra sale a 325 euro.
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Il viaggio e l’apparizione
Si parte il 31 maggio e si torna il 5 giugno. Il pacchetto completo, come da manifesto, comprendeun sacco di cose: viaggio con pullman GT di recente immatricolazione e due autisti, albergo 3 stelle, bevande ai pasti, assicurazione, accompagnatore, mance, escursioni nella splendida Mostar, nonché alle cascate, a Podbrdo, a Krizevac. E poi il pezzo forte: l’incontro coi veggenti. Gli organizzatori ci tengono però a precisare un dato piuttosto interessante: “Nella ricorrenza dell’apparizione (della Madonna, ndr) gli hotel rincarano i prezzi”. Hai capito? Dev’essere una cosa seria, quest’apparizione. Volete forse farvela sfuggire solo per non scucire 325 euro? Accattoni che non siete altro.
Le mille facce del business
Sembra incredibile, ma il turismo religioso non conosce crisi e naviga sempre a gonfie vele. Quello di Medjugorje, poi, è un vero e proprio business: un giro di affari da 11 miliardi di euro solo nel 2015, cui si aggiunge la bellezza di 90 milioni di euro l’anno spesi dai turisti in oggetti sacri, ristoranti e hotel. I guadagni sono ripartiti anche con la chiesa cattolica bosniaca, che l’anno scorso avrebbe incassato 290 milioni di euro solo in donazioni. E vogliamo parlare dei commercianti autoctoni? Molti di loro non avrebbe neppure la licenza e il ‘nero’ pare essere il miglior sistema di pagamento, tanto da calcolare fino al 70% degli incassi non dichiarato. E ancora, la tassa di soggiorno vale 600.000 euro euro l’anno, anche se ben poco resta nelle casse del paesino della Bosnia- Erzegovina (40.000 o poco più). Con Medjugorje, insomma, ci guadagnano tutti. Tranne i residenti.