Una casa di riposo nella prestigiosa Villa Clerici di Castelletto di Cuggiono, che sarebbe stata nelle mire di una società riconducibile a Mario Mantovani al prezzo d’acquisto di 3,4 milioni di euro. E’ quanto emerge dalle carte dell’inchiesta che nell’ottobre 2015 ha travolto il politico di Forza Italia, ex vicegovernatore della Lombardia ed ex sindaco di Arconate, con interessi anche a Cuggiono, dove già possiede, sempre attraverso una società, Villa Clerici di Rovellasca, nel centro storico. La ricostruzione dei magistrati è basata su tre telefonate

26 GIUGNO 2016

di Ersilio Mattioni

CUGGIONO (MILANO) – Una casa di riposo nella prestigiosa Villa Clerici di Castelletto di Cuggiono (almeno in una parte di essa, la parte restante sarebbe servita come rappresentanza), che sarebbe stata nelle mire di una società riconducibile a Mario Mantovani al prezzo d’acquisto di 3,4 milioni di euro, di cui 700.000 euro, versati da un non meglio identificato socio. E’ quanto emerge dalle carte dell’inchiesta che nell’ottobre 2015 ha travolto il politico di Forza Italia, ex vicegovernatore della Lombardia ed ex sindaco di Arconate, con interessi anche a Cuggiono, dove già possiede (attraverso la società ‘Spem Srl’) Villa Clerici di Rovellasca, nel centro storico.

Le intercettazioni telefoniche

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La ricostruzione dei magistrati è basata su tre telefonate, contenute in un’informativa della Guardia di Finanza di Milano. La prima è del 2 aprile 2015, quando mancano poco più di 6 mesi all’arresto di Mantovani. Antonio Pisano (indagato, considerato il cassiere dell’impero Mantovani) chiama l’avvocato Roberto Lassini (che non è indagato): “Parlano del nuovo acquisto di Mantovani (che si sta perfezionando, ndr) e Lassini chiede se il gruppo del loro ‘comune cliente’, il quale ‘lecitamente’ vuole essere schermato nell’acquisto, ha la disponibilità di una società prestanome”. Pisano risponde di sì, ma è preoccupato, perché tali società “sono note alla stampa”. Di cosa parlano Pisano e Lassini? “Dell’imminente acquisto – si legge nell’informativa Gdf – di Villa Clerici di Castelletto Ticino”. Le cose evolvono. E in data 22 maggio 2015 Lassini scrive un sms a Pisano: “Le ho inviato il preliminare per Villa Clerici. Se riesce ci sentiamo dopo, altrimenti lunedì”. Di nuovo, si specifica nell’informativa: “Si riferisce al recente acquisto, da parte di Mantovani, della settecentesca Villa Clerici di Castelletto di Cuggiono, che si va ad aggiungere al già cospicuo patrimonio immobiliare del politico”. L’ultima telefonata utile per comprendere la vicenda è del 26 maggio 2015. Pisano chiama tale Fabio Tosi (che non è indagato). I due prima parlano della casa di riposo di Arconate e di un mutuo da trovare. Poi Tosi, si legge sempre nell’informativa delle Fiamme Gialle “gli chiede dell’operazione Spem Srl”. Ed è qui che Pisano entra nei dettagli: “Dice che trattasi dell’acquisizione di un immobile di prestigio (parlano verosimilmente di Villa Clerici di Castelletto di Cuggiono), che loro acquisiranno a 3 milioni e 400.000 euro e in una parte che vale 700.000 euro faranno una casa di riposo. Per cui c’è la possibilità che il socio metta i 700.000 euro come finanziamento”. Tosi domanda se esiste un preliminare “e Pisano dice di sì”. Aggiungendo infine che “si vedranno domani in tarda mattinata (il 27 maggio 2015), così gli mostrerà le operazioni da farsi”.

L’arresto di Mantovani

Ma il 13 ottobre 2015 Mantovani viene arrestato. Sarà accusato di corruzione, concussione, turbativa e abuso d’ufficio, mentre continuano gli accertamenti sul suo patrimonio immobiliare, che la Procura stima in 11,6 milioni di euro. Durante un interrogatorio in carcere il politico ammette di essere il proprietario di ‘Spem Srl’, non potendo peraltro negare l’evidenza, dal momento che il controllo di Mantovani su ‘Spem Srl’ avviene tramite due società fiduciarie (‘Fidital Srl’ e ‘Servizia Italia Spa’) e la cosa è già nota ai magistrati. E che ne è stato dell’affare Villa Clerici di Castelletto e della casa di riposo? Per ora non è dato sapere, né se l’operazione si sia conclusa con successo né se, al contrario, si sia bloccata. O ancora se, in attesa che le acque si calmino, è stata semplicemente ‘congelata’.