Elezioni regionali 2023, nel nostro territorio gli aspiranti sono almeno 8, ma i posti sono troppo pochi. La Lega in forte difficoltà di fronte alla crescita di Fratelli d’Italia. Il Pd alle prese con un insolito derby. I sindaci senza partito si buttano sulle liste civiche

di Ersilio Mattioni

ALTOMILANESE – Tra otto mesi i lombardi tornano alle urne per eleggere sia il governatore sia il consiglio regionale. E il quadro si presenta instabile. Intanto perché i partiti devono fronteggiare il pressing dei non eletti alle Politiche del 25 settembre, che vogliono essere ‘risarciti’ con un posto in Regione. Federica Zanella (ex Forza Italia, passata alla Lega) è tra questi, ma c’è anche Emanuele Fiano del Pd e un certo numero di ex deputati e senatori grillini. L’esercito dei ‘trombati’ manda in fibrillazione la classe dirigente locale, che non vuole ritrovarsi a parare i colpi del fuoco amico in quella che già si annuncia come una sfida assai complicata.

ELEZIONI REGIONALI 2023 – Gli aspiranti candidati dell’Altomilanese. Da destra in senso orario: il sindaco di Corbetta Marco Ballarini (indipendente), l’ex senatore Mario Mantovani e l’ex sindaco di Turbigo Christian Garavaglia (entrambi FdI), l’ex primo cittadino di Magenta Chiara Calati (indipendente), i sindaci Pd di Castano e Inveruno (Giuseppe Pignatiello e Sara Bettinelli), i consiglieri regionali uscenti Silvia Scurati e Curzio Trezzani (entrambi Lega)

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Elezioni regionali 2023: Forza Italia in difficoltà

Nel nostro territorio non sembra esserci spazio per candidati di Forza Italia. Il partito in terra lombarda è ridotto all’8% scarso e nel collegio di Milano e provincia soltanto gli uscenti Giulio Gallera, Fabio Altitonante e Gianluca Comazzi hanno chance di essere rieletti. Anzi, è possibile che alle elezioni regionali 2023 ce la facciano solo due di loro.

I problemi della Lega

La Lega vive una sorta di psicodramma. E’ scesa al 13,9%, quando alle Regionali del 2018 aveva sfiorato il 30%. Con le attuali condizioni politiche c’è poco da stare allegri. Tanto che i consiglieri uscenti del nostro territorio (Silvia Scurati di Bareggio e Curzio Trezzani di Boffalora) sono entrambi preoccupati di restare fuori. E hanno ragione, perché il Carroccio ridurrà drasticamente la sua pattuglia al Pirellone. E se anche la citata Zanella (popolare ex giornalista delle tv locali) volesse correre, allora Scurati e Trezzani avrebbero un problema in più: i voti di Milano città, che andrebbero in prevalenza all’ex deputata.

Il nodo governatore

Altra spina nel fianco per i padani: il governatore Attilio Fontana (che salvo colpi di scena dell’ultima ora sarà ricandidato) rinuncerà alla sua lista, Lombardia Ideale? Se non lo facesse, potrebbe trovare spazio tra i candidati civici di area centrodestra l’ex sindaco di Magenta, Chiara Calati. Ma il punto è un altro: la lista del governatore ruberebbe inevitabilmente consensi alla Lega, che già non gode di ottima salute. Il che significherebbe mettere in conto un’ulteriore riduzione dei posti.

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Sindaci in cerca di un posto

A proposito di civici, anche il sindaco di Corbetta, Marco Ballarini, ambisce a correre alle elezioni regionali 2023. In questa fase, tuttavia, ha sbagliato troppe mosse e si ritrova senza partito. Prima ha rotto con Forza Italia, poi si è avvicinato senza successo alla Lega, infine ha tentato, invano, un approccio con Fratelli d’Italia. Gli restano solo le liste civiche. Già, ma quali? Quella di Fontana (ammesso che ci sia) no di certo; e quella del candidato governatore di centrosinistra? Forse, ma difficilmente il Pd darebbe il via libera. E in ogni caso, a oggi, mancano sia il candidato sia la lista.

Le pretese di Fratelli d’Italia

Fratelli d’Italia sorride. Il dato lombardo, stando alle ultime Politiche, colloca la destra al 27,6%. Ciò significa, sulla carta, la possibilità di eleggere diversi consiglieri regionali. Uno di loro potrebbe essere l’ex sindaco di Turbigo, Christian Garavaglia. Il quale deve prima ottenere l’ok dal suo capo corrente, l’ex senatore Mario Mantovani. Quest’ultimo infatti, dopo la mancata candidatura al Senato lo scorso 25 settembre, potrebbe chiedere – e agevolmente ottenere – di correre per la Regione. Mantovani è un ‘signore delle preferenze’ e se ne ottenesse tante, allora potrebbe tornare a occupare il posto di vicegovernatore e assessore alla Salute (come nel 2013, prima di essere arrestato e travolto dagli scandali giudiziari: verrà assolto 7 anni e mezzo dopo). Il problema è che se Mantovani decidesse di tentare una prova di forza in Lombardia, Garavaglia dovrebbe aspettare un giro, per l’ennesima volta.

Il derby nel Pd

Il Pd, paradossalmente, non ha problemi di consenso. Nel 2018 aveva il 19,24%, oggi ha preso il 19,21%: in pratica gli stessi voti. L’ostacolo piuttosto riguarda i candidati del nostro territorio. A Milano e provincia sono forti gli uscenti Carlo Borghetti, Fabio Pizzul e Pietro Bussolati. Il che rende difficile l’elezione di un outsider, come per esempio il sindaco di Inveruno, Sara Bettinelli. A meno che non riuscisse a fare il pieno di preferenze nel Castanese, nel Legnanese e nel Magentino. Possibile se tutti le dessero una mano, a cominciare dai sindaci. Uno di loro però – il primo cittadino di Castano, Giuseppe Pignatiello – sembra avere altri programmi. Pure lui punta alla Regione. E dal momento che il Pd l’ha rimbalzato, anche lui guarda con vivo interesse al fronte delle liste civiche.