Questa mattina sono stati perquisiti gli uffici dell’ex sindaco di Arconate, Mario Mantovani (Forza Italia), che risulta indagato per corruzione nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Monza, che concerne i rapporti tra la ‘ndrangheta e la politica nel comune di Seregno e in Brianza

26 SETTEMBRE 2017

di Redazione

ARCONATE (MILANO) – Questa mattina sono stati perquisiti gli uffici dell’ex sindaco di Arcoante, Mario Mantovani (Forza Italia), che risulta indagato per corruzione nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Monza sui rapporti tra la ‘ndrangheta e la politica. L’ex vicepresidente della Lombardia (al quale non vengono contestati reati di mafia) ha dichiarato: “Avvenuta perquisizione questa mattina presso i miei uffici in relazione ai fatti di cui nulla so, che apprendo dai media di stamane e che sono lontanissimi dal mio agire politico e personale”.

Secondo il Gip Pierangela Renda, che ha firmato l’ordinanza, Mantovani sarebbe invece stato “il politico di riferimento” di Antonino Lugarà, un imprenditore (arrestato oggi assieme ad altre 23 persone, tra cui il sindaco di Seregno Edoardo Zappa di Forza Italia, nell’ambito di più inchieste congiunte della Procura di Monza e della Direzione distrettuale antimafia di Milano) che avrebbe aiutato il sindaco di Seregno a essere eletto nel 2015 e che gli avrebbe inoltre garantito l’appoggio e il sostegno delle stesso Mantovani. Il legame tra Mantovani e l’imprenditore Lugarà, secondo i magistrati, “è risultato a chiare lettere dal tenore di un’intercettazione telefonica del 27 luglio 2015, nella quale Lugarà ha dato atto al suo interlocutore del ruolo dirimente di Mantovani anche nelle competizioni elettorali amministrative di Seregno del giugno 2015″. In quell’occasione “la famiglia Lugarà ha potuto collocare all’interno del consiglio comunale il proprio uomo di fiducia, Stefano Gatti, poi effettivamente eletto”.

Nelle carte anche un sms inviato da Lugarà a Mantovani: “Ciao Mario ti ringrazio molto per la vittoria di Seregno, è anche merito tuo. Quando puoi, ti vorrei incontrare”. Il politico di Forza Italia (indagato per corruzione, non per reati di mafia) respinge tutte le accuse e chiede di essere ascoltato dai magistrati. Così scrive il quotidiano ‘La Repubblica’, aggiungendo che Mantovani avrebbe annunciato querele contro chi, commentando la notizia della nuova inchiesta, lo avrebbe insultato.

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