Inquisiti, giovani rampanti, amministratori locali che hanno maturato esperienza, mantenuti dalla politica senza né arte né parte e ‘immortali’. E’ variegato l’esercito di quelli che sognano in grande, tra Camera, Senato e Regione Lombardia. Chi fra loro ce la farà, sarà premiato con super stipendi: dai 12.000 ai 21.000 euro al mese

21 MARZO 2017

di Ersilio Mattioni

ALTOMILANESE – Di tutto e di più tra i papabili dell’Altomilanese candidati per un posto in Regione Lombardia oppure in parlamento. Ci sono gli inquisiti, i giovani rampanti, gli amministratori locali che hanno maturato esperienza, i ‘mantenuti’ dalla politica senza né arte né parte e poi, naturalmente, ci sono quelli che non mollano e che, di lasciare la poltrona dopo decenni, non ne vogliono proprio sapere. Qualcuno di loro ce la farà. E sarà premiato generosamente, dal momento che un consigliere regionale, tra indennità, diaria e rimborsi, mette in tasca 12.000 euro al mese, mentre un parlamentare può arrivare fino a 21.000.

Fronte Pd, gara a due

In casa Pd i giochi sono aperti. C’è Francesco Prina, deputato uscente, che vuole tentare il bis, ma dovrà come tutti misurarsi con le primarie interne nel territorio. Nel 2013, di avversari, non ce n’erano. Stavolta invece l’ex sindaco di Corbetta ed ex consigliere regionale (sulla scena pubblica da vent’anni) potrebbe trovare un ostacolo sulla sua strada nella persona del vicesindaco di Magenta, Paolo Razzano, che riveste il ruolo di numero due del Pd metropolitano. Razzano, in questi anni, è molto cresciuto ed è considerato uno dei politici più efficienti di tutto l’Altomilanese. Nulla di strano, dunque, se al prossimo giro sbarcherà a Roma. Per la Regione i ‘dem’ puntano su Marco Re, ex sindaco di Sedriano, che cinque anni fa mancò l’elezione per un soffio.

Sostieni la Libera Informazione


Sul nostro giornale on line trovi l’informazione libera e coraggiosa, perché noi non abbiamo padroni e non riceviamo finanziamenti pubblici. Da sempre, viviamo soltanto grazie ai nostri lettori e ai nostri inserzionisti. Noi vi offriamo un’informazione libera e gratuita. Voi, se potete, dateci un piccolo aiuto.

Nel Carroccio troppi ‘galli’

Il fronte Lega Nord è ‘caldissimo’, perché pare che il ‘dominus’ del territorio, l’ex senatore Massimo Garavaglia e attuale assessore regionale al Bilancio (imputato a Milano per turbativa d’asta nel processo Mantovani), stavolta dovrà farsi eleggere e non riceverà la nomination dall’alto senza passare dalla urne. Questo complica le cose a chi, assieme a lui, aspira a un posto in Regione. Tra questi Simone Gelli, capogruppo del Carroccio a Magenta e il giovane Maikol Bergamaschi, assessore esterno a Vittuone. Quest’ultimo, tuttavia, potrebbe essere agevolato nella corse, se il suo ‘capo’ politico, il consigliere regionale Fabrizio Cecchetti, si candiderà a Roma, liberando così i voti dei cosiddetti ‘giovani padani’.

Fratelli d’Italia punta su un inquisito

Restando a destra, in particolare Fratelli d’Italia, circola un solo nome per il parlamento: quello dell’ex vicepresidente della Provincia di Milano, Umberto Maerna, pure lui imputato a Milano per truffa e falso, in attesa di sentenza. Se sarà assolto, per lui potrebbe aprirsi un’ottima prospettiva. Pare che la candidatura a Roma gli sia stata garantita dall’amico Ignazio La Russa.

Il ‘grillino’ più quotato

Il Movimento 5 Stelle è forse il partito più difficile da decifrare. Di amministratori locali al governo dei comuni, a parte quelli di Sedriano che però sono già impegnati fino al 2020, non ce ne sono. Occhi puntati su Simone Logorio, fino a pochi mesi fa capogruppo ‘grillino’ a Bareggio: potrebbe essere il candidato del territorio per un posto al Pirellone, fermo restando che il M5S ha già in Stefano Buffagni (consigliere regionale) un referente importante – perché sempre presente – per i problemi dei nostri comuni.

Forza Italia e ‘il caso Mantovani’

Da ultimo, il caso Forza Italia. Situazione assai ingarbugliata, perché molto dipenderà dalla gestione della candidatura più ingombrante, quella di Mario Mantovani. L’ex vicegovernatore lombardo, nonché ex senatore ed ex sindaco di Arconate, è imputato a Milano per corruzione, concussione, turbativa d’asta e abuso d’ufficio. E in molti, a cominciare dal coordinatore regionale ‘azzurro’ Mariastella Gelmini, sono contrari a una sua candidatura. Lui, l’imputato, non si scompone e punta tutto sull’amicizia (ma è ancora tale?) con Silvio Berlusconi, al quale vorrebbe chiedere l’ultimo regalo: un posto sicuro in parlamento. In questo caso, in corsa per il Pirellone, potrebbe esserci l’assessore di Turbigo Manila Leoni.

La novità del centrodestra

Chiudiamo con Luca Del Gobbo, ex sindaco di Magenta e attuale assessore regionale con il Nuovo Centrodestra. L’anno prossimo tenterà di tornare in Regione, ma non sarà semplice conquistare i voti necessari, anche perché Ncd (diventato ‘Lombardia Popolare’) viaggia su percentuali basse, interno al 2-3%. Ma per Del Gobbo, stimato da Roberto Maroni, potrebbe aprirsi un’altra strada: un posto in posizione ‘alta’ nella lista del governatore.