Spunta un’intercettazione ambientale del 2014, nella quale Giacomo De Luca (socio di Mirko Rosa e padre della sua ex fidanzata) racconterebbe a un’amica durante un viaggio in auto, senza sapere di essere ascoltato dagli inquirenti, di aver contatto un ‘killer’ per far sparare nelle gambe all’ex re dell’oro. Il prezzo sarebbe stato di 20.000 euro. Rosa: “Dico grazie al Pm, mi scuso con le forze dell’ordine per tutto ciò che ho detto e fatto. Ero sempre sotto l’effetto di cocaina e anabolizzanti. Cambio vita. Ce la metterò tutta. Lo faccio soprattutto per i miei figli, entrambi minorenni”
di Ersilio Mattioni e Luca Scandroglio
LEGNANO (MILANO) – “Giacomo De Luca, come emerge da un’intercettazione del luglio 2014, stava cercando pregiudicati per farmi sparare alle gambe al prezzo di 20.000 euro“. Sono pensanti le affermazioni di Mirko Rosa, 41 anni, ex re dell’oro. E del resto nel fascicolo dell’inchiesta della Procura di Busto Arsizio ci sarebbero decine di intercettazioni telefoniche e ambientali. In una di queste, De Luca (ex socio ed ex suocero di Rosa) racconterebbe a un’amica durante un viaggio in auto che avrebbe già preso contatti con persone disposte a “sparare nelle gambe” all’ex re dell’oro, riferendo inoltre che l’operazione sarebbe costata, per l’appunto, 20.000 euro. De Luca è inoltre sospettato di avere fatto incendiare la Hummer di ‘Mirko Oro’ e, riferisce sempre Rosa, “di aver pianificato altri attentati contro i compro oro del suo ex socio.
“Chiedo scusa ai magistrati, al questore, alle forze dell’ordine”
Nel corso di una lunga intervista (che pubblicheremo domani) Rosa ringrazia il Pubblico ministero Nadia Alessandra Callcaterra “per avere fermato l’escalation degli attentati dinamitardi nei confronti della mia famiglia”. E chiede scusa: “Sono dispiaciuto per le mie esternazioni passate contro il questore, i giudici, le forze dell’ordine ordine, il Papa. Non mi rendevo conto di ciò che facevo, perché completamente dipendente dalla cocaina e dagli anabolizzanti”. Per sé, alla fine dei guai giudiziari, vede una vita sempre da imprenditore (“Non più nell’oro, ho chiuso con quel mondo”), ma anche “nel volontariato per aiutare i giovani italiani a non commettere i miei errori e per dare un buon esempio ai miei figli, entrambi minorenni (2 anni e mezzo la figlia e 17 il figlio, ndr). Sogno una vita diversa, nel rispetto della società e delle autorità che tutelano i cittadini”.
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