Il sogno americano genera un affare miliardario. L’idea venne ad Harland Sanders: nel 1930 era responsabile di una stazione di rifornimento a Corbin, nel Kentucky. Cominciò a cucinare pollo fritto e speziato per frotte di viaggiatori affamati, che si fermavano nella sua area di servizio a fare benzina. Quel pollo fece impazzire tutti. Il resto è storia. Oggi una massa di cerebrolesi fa 10 chilometri di coda in autostrada e aspetta 2 ore davanti al banco per mangiare due alette prodotte da Kfc
19 APRILE 2016
LOUISVILLE (USA) – La Kfc Corporation ha la sua sede legale negli Stati Uniti d’America, a Louisville, la città più popolosa del Kentucky, capoluogo della Contea di Jefferson. Dire Kfc significa dire pollo fritto, perché questa è la vera mission della famosa catena di ristorazione, che nel 2014 sbarcò in Italia: prima a Roma e poi, alla fine dell’anno, a Torino. Oggi è arrivata pure a Milano, trovando una degna collazione nel nuovo maxi centro commerciale di Arese, sorto sulle ceneri della gloriosa Alfa Romeo.
Tutti pazzi per il pollo
Ogni volta che si preannuncia uno sbarco, sulla pagina Facebook di Kfc, scoppia il delirio: imbecilli di ogni ordine grado vivono l’appuntamento con trepidante attesa. L’ultima volta, qualche giorno fa ad Arese, per mangiare due ali di pollo (di qualità assai modesta, per usare un eufemismo), frotte di cerebrolesi si sono ‘sparati’ 10 chilometri di coda in autostrada e hanno aspettato 2 ore: c’è da chiedersi dove mai potrà andare una nazione in cui succedono queste cose. Che gli italiani fossero un popolo senza speranza, in tutta onestà, l’avevamo intuito. Ma a questi livelli di subnormalità non si era ancora arrivati. Qualcuno ha pure avviato una discussione sulla gratuità: a noi risulta che i primi pacchetti di pollo fritti siano stati un gentile omaggio di Kfc ai gonzi; ad altri risulta invece (e allora, se fosse così, la situazione sarebbe veramente drammatica) che tutti abbiano pagato.
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Fenomeno Kfc
Ma cos’è la Kentucky Fried Chicken? E’ un’invenzione geniale, che nasce dalla mente di Harland Sanders e cresce fino a diventare una delle più grandi catene della ristorazione veloce nel mondo. Oggi vanta locali in 110 nazioni. Siamo dentro la favola del sogno americano. Nel 1930 Sanders, responsabile di una stazione di rifornimento a Corbin, nel Kentucky appunto, ha un’idea: comincia a cucinare pollo fritto e speziato per frotte di viaggiatori affamati, che si fermano nella sua area di servizio a fare benzina. E’ un successo che va oltre le più rosee aspettative. La fama di Sanders cresce e nel 1935 viene nominato Colonnello del Kentucky, come riconoscimento al contributo alla cucina del suo Stato. Dieci anni dopo, nel 1945, il Colonnello è proprietario di 600 ristoranti in franchising negli Stati Uniti e nel Canada. La marcia di Kentucky Fried Chicken Corporation è inarrestabile: nel 1966 diventa una Società per Azioni e 1969 viene quotata alla borsa di New York. Poi, nel 1986 per una cifra ancora oggi riservata, Kfc viene acquisita da PepsiCo Inc. che nel 1997 decide di creare una Società per Azioni indipendente, divenuta in seguito la Yum! Brands Inc, che oggi è la più grande società al mondo come numero di ristoranti. Il titolo, in borsa, è tornato in questi giorni a crescere. Non accadeva dai massimi pre crisi del 2007. Dalla sua nascita a oggi ha raggiunto 33 miliardi di capitalizzazione. Il merito è del pollo fritto che fa impazzire i palati? Sì, ma anche dell’imbecillità umana. Che è oltremodo diffusa. E che, se sfruttata a dovere, genera profitti stellari.
ALTRI APPROFONDIMENTI
- Masse di cerebrolesi in coda 10 chilometri, più 2 ore di attesa, per mangiare il pollo fritto
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